Non è nuovo alle squalifiche, prima per razzismo, ora per doping. Due anni di stop inflitti a Luca Bargiggia, figlio del noto giornalista Mediaset

Il Tribunale nazionale antidoping (Tna) ha squalificato per due anni Luca Bargiggia. L’attaccante del Pontedera (club che milita in Lega Pro) e figlio del giornalista sportivo è risultato positivo a un metabolita della cocaina. L’esito delle analisi è emerso dopo un controllo effettuato dalla Nado Italia al termine della partita Renate-Pontedera che risale allo scorso 23 ottobre 2016. La squalifica inflitta al calciatore decorre a partire dal 9 maggio 2017 e scadrà l’8 marzo 2019.

A marzo dell’anno scorso (quando vestiva la maglia della Clodiense, società veneta di Serie D) Bargiggia era stato squalificato per 10 giornate per insulti razzisti. Una sanzione gravissima scaturita da un episodio avvenuto in un match con la Virtus Castelfranco e Clodiense: accadde tutto negli ultimi minuti della gara quando, in seguito all’ammonizione ricevuta per un fallo su Hamza Oubakent, calciatore di origini marocchine, si rese protagonista di una reazione ritenuta passibile di sanzione: insultò l’avversario con espressioni razziste.

Luca Bargiggia si difese respingendo ogni addebito: ammise che ci fu battibecco con l’avversario ma negò di avergli rivolto offese razziste. Tesi che venne sconfessata da Hamza Oubakent, a sua volta gravato da provvedimento di squalifica (3 giornate) per aver reagito a quegli insulti mettendeo le mani al collo dell’avversario (“mi diceva marocchino di merda, torna a casa tua con un barcone”, raccontò il calciatore alla Nuova Venezia).

 

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