L’impronta è quella, il Napoli punta tutto sulla fase offensiva. Via Benitez, arriva Sarri il cui sistema di gioco tende a confermare l’attitudine della squadra. Inizialmente, si affida al 4312, un modulo di difficile applicazione, che avrebbe previsto il trequartista che non c’era in organico. Dopo tre partite, dunque, sarà costretto a cambiare, passando al 4-3-3, lo schema che meglio esalterà, poi, i valori del collettivo. Il primo anno sarriano è caratterizzato dal record di gol realizzati nella storia dei campionati di Serie A: Higuain tocca quota 36, nel delirio del San Paolo, all’ultima giornata, dopo la tripletta al Frosinone. Il divario con Lorenzo Insigne (12 reti), secondo marcatore del club, è spropositato, rende bene l’idea della forza devastante del Pipita che lo porterà alla Juventus. Al suo posto arriverà Milik il cui avvio di stagione lascia ben sperare: 8 reti stagionali, poi l’infortunio al ginocchio che lo terrà fuori 4 mesi. L’intuito suggerisce a Sarri di provare con Mertens centravanti: la scelta si dimostrerà azzeccata. A tre giornate dal termine della stagione, il Napoli è a quota 102 gol segnati e Mertens ne è il capocannoniere con 30 reti, di cui 24 in campionato, e in A sono ben 4 gli azzurri in doppia cifra: oltre al belga, Insigne (record per lui i 15 gol in A, Hamsik e Callejon a 11.
Fonte: gasport