La sua opinione espressa al Corriere dello Sport
“Sarebbe sorprendente sorprendersi ancora di Dries Mertens, restare stupiti di fronte alla sua clamorosa e inattesa evoluzione. A Napoli è diventato un bomber, proprio come accadde a Cavani che, ha ammesso di recente, deve dire «grazie a Mazzarri» per averlo trasformato nell’attaccante che è. E Mertens può dire altrettanto, lo ammette apertamente con i compagni di squadra e gli amici che frequenta e lo decantano, spiegando loro che con «Sarri possono fare gol tutti». Questione di sincerità e di intelligenza, due sostantivi fondamentali per trasformare in campione qualsiasi ragazzo che sappia toccare bene il pallone con i suoi piedi. Peccato che le strade, quelle sue e di Sarri, si siano incrociate in età un po’ avanzata per entrambi: si fossero incontrati prima, avrebbero potuto creare i presupposti per vincere di più. Ci riusciranno con il Napoli? Il cammino congiunto è stato tracciato ed intrecciato di recente proprio dal coach: «Se andasse via Mertens, finisce il progetto». Boom, una bomba lanciata quasi a freddo, nel bel mezzo di una platea di media che dal quel giorno stanno provando a dare risposta ad un interrogativo: sarà vero o sarà stata solo una provocazione? Un po’ e un po’, aggiungendo come di recente Sarri stia facendo largo utilizzo di ironia per esaltare indirettamente e maggiormente il suo lavoro sulla panchina del Napoli. Sembra che di volta in volta lasci intendere il seguente pensiero: «Dite che ci sono calciatori insostituibili? Invece, vi dimostro ogni volta che riesco a tirare fuori il meglio da ognuno di loro». Se fosse questo il suo ragionamento intrinseco, non sarebbe contestabile, alla luce dell’ottimo rendimento dimostrato da elementi che con Benitez sembrava dovessero essere rottamati in fretta. Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Hamsik e Jorginho: alzi la mano chi non ha detto, almeno per una volta, che bisogna sostituirli con rinforzi migliori. E poi Higuain, diventato nel Napoli “sarriano” l’attaccante che ha fatto più gol nella storia del campionato di serie A; passando per Insigne (già 15 gol e suo primato in A) fino ad impalmare Mertens in un connubio stellare e da prolungare almeno per altri 3 anni ancora. La cifra dei benefici ricevuti dal Napoli per l’exploit di Dries va letta attraverso numeri da urlo: 43 presenze stagionali (32 di campionato, 8 di Champions, e 3 di Coppa Italia), 30 reti, 13 assist, per la media di un gol ogni 99 minuti dei 2.956 giocati. Le statistiche evidenziano come Mertens sia stato entrato in un gol del Napoli già 43 volte, in pratica una ogni 60,4 minuti giocati. Praticamente, per ogni ora in campo, Dries segna o fa segnare un compagno di squadra. Nessun altro calciatore in A è altrettanto decisivo e pochi sanno andare a bersaglio così tante volte in trasferta. Undici le reti messe a segno dal belga in campionato nelle gare fuori casa. Ed è pure grazie a lui se il Napoli è la miglior squadra “da trasferta” per il record di vittorie (11 come la Roma), e per i 37 punti totalizzati (2 in più della Roma e 4 più della Juventus), segnando 41 gol e subendone 18. La Juve ha segnato lontano dallo Stadium 15 gol in meno (26) e ne ha subiti solo 4 in meno (18) degli azzurri. Se il Napoli uscisse indenne da una delle due ultime trasferte, contro Torino e Sampdoria, allora verrà riscritto anche un altro record: quello del minor numero di sconfitte esterne nella storia del club. Oggi sono 2 in 17 gare, furono 4 nella stagione 2013-14. Tante bellissime medaglie che Hamsik & c. hanno appuntato sul petto anche quest’anno, però la domanda di tutti è: cui prodest? Letteralmente, la locuzione latina tanto amata da Cicerone, vuol dire “a chi giova” fregiarsi di così tante nomination per veder poi vincere l’Oscar agli altri. Ma è una questione di tempo e di impegno, i due ingredienti che, utilizzati con un gruppo di calciatori bravi e ben allenati, permettono ai club non facoltosi di sottrarre qualche titolo a chi ha fatturati da nababbi. Il Napoli è in corsa per il secondo posto, ma pur finendo terzo, non sarebbe da condannare nella stagione in cui ha perso Higuain e si è subito infortunato il suo sostituto. Purtroppo, hanno mantenuto e migliorato il loro standard le due battistrada, la Juve che sta confermando il numero di punti di un anno fa (85) e la Roma che ne ha addirittura 7 in più, mentre il Napoli è cresciuto da una stagione all’altra di ben 4 lunghezze. Tempo al tempo, purché Sarri e Mertens continueranno a lavorare insieme. Meglio tardi che mai”.