Il Napoli sarà secondo. Tra Toro e Juve incrocio chiave

Mancano 270′ ma il momento chiave, quello in cui può decidersi l’assegnazione del secondo posto che dà diretto accesso alla Champions, è il turno di domenica. Sull’asse Torino-Juve. Napoli e Roma affronteranno le reduci da un derby intenso, deciso dall’ennesima prodezza di Higuain e dal grave errore del team arbitrale che ha ridotto ingiustamente in dieci i granata. Il Napoli giocherà sul campo del Torino nel pomeriggio mentre la Juve affronterà in serata la Roma all’Olimpico: ai bianconeri basta un punto per festeggiare lo scudetto. La squadra di Spalletti conoscerà già il risultato di quella di Sarri: potrebbe non essere un vantaggio. Tutto in gioco in questa domenica perché nei successivi 180′ il Napoli (Fiorentina e Samp) e Roma (Chievo e Genoa) possono fare bottino pieno. Auspicabili attenti arbitri, i migliori che può assicurare il designatore Messina perché questi due confronti valgono 30 milioni di euro, approssimando per difetto.
Per il Napoli non era opportuno considerarsi già al secondo posto dopo la vittoria sul Cagliari e non è ora il caso di ritenere più difficile il completamento dell’operazione rimonta: il Napoli c’è, è vivissimo sotto l’aspetto atletico e ha un gioco in grado di mandare in confusione gli avversari, come ha candidamente ammesso il tecnico dei sardi, Rastelli. La piena coscienza di questo stato di forma è confermata dal messaggio di Hamsik: è sicuro che il Napoli ce la farà. Lui ha voluto dare il buon esempio ai compagni, e rassicurare i tifosi, scendendo in campo sabato scorso anche in condizioni fisiche imperfette. Perché in questi frangenti vanno stretti i denti, è in gioco la stagione. E il Napoli uscito dalle coppe perché ha trovato le probabili avversarie della finale Champions 2017, dunque le più alte espressioni calcistiche del continente – questo secondo posto ha dimostrato di meritarlo.
Negli ultimi due mesi è stato quasi perfetto il cammino degli azzurri, che hanno conquistato sette vittorie e due pareggi. E i due pareggi sono i risultati delle partite con la Juve al San Paolo, quella in cui Allegri svelò l’aspetto catenacciaro della squadra bloccandola davanti a Buffon e isolando Higuain, e con il Sassuolo a Reggio Emilia, dove due componenti – la sfortuna e l’errore arbitrale – si incrociarono. Il gioco è brillante quanto la condizione fisica, affidata a un giovane preparatore atletico, Sinatti, i cui metodi sono stati studiati presso la scuola di Coverciano. Muoversi con ordinate triangolazioni e ad alta velocità è il segreto della squadra. I 102 gol, a tre partite dalla fine della stagione, sono una dimostrazione di potenza. Affidandosi ai talenti di Insigne e Mertens e al quotidiano lavoro sul prato di Castel Volturno, dove sarebbe bello poter accedere per capire come è stato creato questo modello tecnico, Sarri è riuscito a formare una coppia d’attacco eccellente dopo l’infortunio di Milik. E ironicamente ha osservato, l’altro giorno, che l’esplosione del belga è la conferma di quanto siano stupidi gli allenatori: «Pensavamo fosse un esterno». E invece ha segnato già trenta reti e sta per siglare un meritatissimo rinnovo di contratto.

Fonte: Il Mattino

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