Risultato, corsa, statistica ed estetica perché volendo ci sarebbe da esagarare. Non è il Barcellona, è solo il Napoli. E’ tiki taka alla napoletana. Il Cagliari guarda e nulla può perché ogni linea di passaggio si mescola di geometria e di inventiva. Non manca niente. Che circo. Jorginho non sbaglia un colpo nei quattro punti cardinali ovunque si giochi cosi come Hamsik cuce ed inventa. Ci prova anche e ricorda Diego. Stringe per un secondo lo stomaco dentro ognuno di noi. Sarebbe stata apoteosi. I minuti scorrono e dall’altra parte c’è Zielinski che cresce a vista d’occhio e la cui qualità non si esalta appieno nelle partite che si giocano in 40 metri nella metà campo altrui. Ha bisogno di strappi, di campo, di metri, il nostro Piotr. Arriverà anche il momento di Rog in quest’ottica di un Napoli che non lascia campo agli avversari. Mai. Il Cagliari rimane a guardare perché il tiki taka non permette distrazioni. Andata docet. Jorginho crea quello che Hamsik cuce e Zielinski accompaga con movimento e saggezza tattica. Una metà campo che spinge il Cagliari tutto dentro una partita che gli tocca e mai vorrebbe giocare perché è semplicemente impossibile. Centrocampo da sogno è oggi pietra angolare di un Napoli che fa della bellezza il suo cavallo di battaglia. Manca qualche centimetro di altezza ed un salto quantico nella mentalità. Napoli batte Cagliari 3-1. A raccontarla sembra una partita come tante altre. Bisogna guardarla con gli occhi e con l’emozione che si piega solo alla bellezza.
a cura di Alessandro Tullio