Serie B, continua la polemica tra la Salernitana ed il Frosinone

Sono passati tre giorni, ma di Salernitana-Frosinone si parla ancora. Ieri il giudice sportivo ha usato la mano pesante col club campano, che preannuncia reclamo contro l’inibizione di Fabiani fino al 30 giugno. Inoltre la società di Lotito e Mezzaroma non ha per nulla gradito le ricostruzioni fatte a Frosinone sulla tensione nell’intervallo nell’area spogliatoi. Marco Mezzaroma, co-patron della Salernitana, è categorico: «Premesso che io non c’ero, ma come me non c’erano altre persone che, invece, hanno detto e scritto sull’argomento. Presumo che ci fossero esponenti sia della Salernitana sia del Frosinone. Tra l’altro in genere ci sono anche pubblici ufficiali, mi riferisco agli uomini della Digos, che possono anche attestare quello che è avvenuto. Dunque, respingo al mittente queste ricostruzioni forse denigratorie per il club e l’ambiente. Il presidente Stirpe? L’ho incontrato prima della gara, abbiamo cordialmente conversato. Poi io sono rimasto in tribuna. Ribadisco: parlare, da quanto leggo, di allerta della Procura Federale mi sembra fuori luogo e strumentale».
ARBITRO. Poi Mezzaroma torna sull’operato dell’arbitro Pasqua: «Che la sua conduzione sia stata largamente deficitaria è sotto gli occhi di tutti. Le tensioni nell’intervallo sono state tutte interne alla Salernitana, dettate dall’operato dell’arbitro e dalla prova della squadra. Per questo non riesco a capire, stando a quanto leggo, a cosa si riferiscano questi allarmismi da parte del Frosinone. Lotito è entrato nello spogliatoio della Salernitana? Siamo i proprietari del club, non ci vedo nulla di male. Anche il presidente Stirpe è sceso. In generale a me dà solo fastidio una cosa: quando sembra che il male sia tutto da una parte e il bene dall’altra».
MANO PESANTE. Ed i provvedimenti del giudice sportivo? «Faccio due riflessioni. Innanzitutto dobbiamo fare autocritica quando sbagliamo noi. E Minala ha sbagliato. Poi, e faccio riferimento a quanto successo con Muntari, alcune volte sembra che gli arbitri e tutto il sistema calcio si arrocchino dietro a un atteggiamento di autotutela, che non fa bene al movimento. Dovrebbero far funzionare di più la regola del buon senso. Quello che è successo all’Arechi lo hanno visto tutti. Ormai è necessario ed ineludibile utilizzare la tecnologia, anche per quanto riguarda le decisioni del giudice sportivo. La credibilità del sistema si basa anche su questo».
SQUADRA. La Salernitana, però, è venuta meno nella partita più importante. «Probabilmente questa squadra non è ancora matura per affrontare con la giusta determinazione i momenti cruciali. Penso che sia un limite caratteriale su cui dobbiamo lavorare. Ma in queste ultime tre gare voglio il massimo impegno, anche perché ci saranno utili per valutare l’assetto futuro. Insomma, non siamo in vacanza. Bollini? I numeri sono dalla sua parte, ha fatto molto bene. Fabiani? E’ una figura cardine del club. L’anno prossimo? Faremo il possibile per cercare di andare in A. Non è finita».

Corrriere dello Sport

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