Lo sceneggiatore, Sica: “Maradonapoli in quanto fusione, che ebbe inizio con il festeggiare una speranza”

Ormai si sa, quando si aprla di lui, a Napoli, si parla di uno di famiglia, qualcuno che unisce il sacro al profano, qualcuno che non ti devono toccare. Icona, rappresentante, simbolo: tutto questo e molto, molto di più. Su di lui libri, canzoni e film. L’ultimo in ordine di tempo è “Maradonapoli” ed ha come sceneggiatore JVAN SICA, intervenuto a “Fuori Gara”, trasmissione dedicata al Calcio Napoli in onda su Radio Punto Zero. Ecco quanto da lui affermato:

“Questo film è nato in maniera molto semplice: durante una pausa pranzo, passeggiando per la città, abbiamo capito che l’icona di Maradona è presente ovunque. Diego è un fenomeno sociologico da studiare e approfondire. Passeggiando non puoi non imbatterti in Maradona, Napoli è l’unica città del mondo in cui l’icona non é un politico ma un calciatore. Inizialmente avevamo raccolto alcune raffigurazioni fotografiche per farne un libro, poi dopo l’intervento di Cecilia Gragnani, la quarta sceneggiatrice, abbiamo pensato al film “Maradonapoli” che è piaciuto alla Warner Bros che lo ha distribuito. Era inutile, per il nostro film, far vedere e rivedere i soliti gol, presenti ovunque sul web, piuttosto volevamo far dire alla città quello che ha sempre pensato di Maradona e quello che gli ha regalato in sette anni d’azzurro. Pensateci: quando Diego arrivò i tifosi non festeggiarono una vittoria, ad esempio lo scudetto, ma la speranza di potercela fare partendo dall’arrivo di un grande calciatore. Abbiamo scelto questo titolo perché Maradona e Napoli si sono fusi insieme. Diego non è napoletano di nascita o residenza ma ama questa città tantissimo e ne difende le caratteristiche ovunque, viceversa i napoletani amano Maradona ed hanno sempre difeso i suoi lati caratteriali”.

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