Poi ci sono notti che diventano speciali perché portano con sè traguardi speciali. Vanno assaporati e a trentacinque anni lasciano un retrogusto diverso, più dolce, più invitante. Stasera a Milano, sarà un’ora e mezza in cui Reina ritroverà per intero il suo triennio da principe azzurro, da portiere, da leader e da autorevole simbolo per la squadra e per i tifosi. Stasera Pepe fa 100 e lo fa con il Napoli nella scala del calcio. Reina che deve blindarsi, perchè trentacinque reti fin qui subite, tredici in più della Juventus, sette in più della Roma, rappresentano il gap che appartiene alla fase difensiva, nella quale sono rientrati una serie di errori che hanno in qualche modo «impoverito» la classifica. Il resto appartiene alla routine di un uomo che è alla sua diciannovesima stagione da protagonista, che ne ha viste tante. Si cerca un erede, non semplice trovarlo, perché sarà indispensabile avere il talento e qualità che aiutino ad affrontare la serie A e la responsabilità del san Paolo. De Laurentiis: «Reina è un punto fermo per l’anno prossimo, ha un contratto con noi e non c’è alcun problema. Però dobbiamo anche pensare al futuro». E le ipotesi non mancano: Szczesny è l’esperienza di chi ha accumulato stagioni tra la Premier e la Roma; Meret una idea suggestiva in linea con il Progetto, un po’ come Scuffet o come Vodisek dell’Olimpia Lubiana. Ma sono cento in campionato, stasera: e vanno gustate, lasciandosi alle spalle i gol subiti e chiudendo la porta per non avvertire gli spifferi.