Il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, ieri mattina ha aperto la sua prima settimana da commissario della Lega di Milano intervendo ai microfoni di “Radio anch’io sport”, tradizionale appuntamento radiofonico Rai del lunedì. Molti gli argomenti in agenda, umore in tinta con le ultime vicissitudini romane, Tavecchio ha parlato di vari temi caldi, affrontando la questione dei diritti tv, sempre più padroni del calendario, oltre la legittima rivendicazione dell’arrivo anticipato del videoarbitro dal prossimo campionato, aggiungendo anche alcune considerazioni sull’iptesi playoff e playout per la Serie A, magari a 18 squadre. Il nuovo incarico di commissario della Lega resta per lui un peso del quale, ha ribadito, avrebbe fatto volentieri a meno. «Ho pregato fino all’ultimo che ciò non avvenisse, perché le condizioni per fare un presidente c’erano. Sei mesi di tempo? Mi auguro di fare presto e bene, ricordando a tutti che i miei poteri restano legati alla ordinaria amministrazione. Il nodo è la questione della ripartizione delle risorse, se non si trovano soluzioni ci penserà il governo». E a proposito di Governo e delle pressioni del ministro Lotti, Tavecchio deve smentire il racconto di ciò che è accaduto: «I subcomissari Nicoletti e Uva? Gli ho scelti io».
SPEZZATINO. Sulla questione diritti tv Tavecchio ha annunciato una nuova rivoluzione, poi parzialmente ridimensionata da Infront, parlando di un campionato sempre più spezzettato e una domenica pomeriggio con tre sole partite in programma e tutte le altre spalmate nel fine settimana: «Il calendario è tutto in funzione dei diritti tv e dei fusi orari del mondo. Bisognerà cercare di compendiare le due cose con un risultato accettabile. Ho visto che in Spagna sono già tre le partite della domenica pomeriggio. E’ un problema di fuso, di vendita di diritti, di mantenimento dei costi stellari delle grandi organizzazioni. Davanti a questi fatti bisogna prendere atto. Cosa penso del sistema play off-play out eventualmente in A? Il mio obbiettivo è questo, non a caso che a livello dilettantistico e nel calcio a 5 già esiste…». Infine sul videoarbitro Tavecchio rivendica il suo successo politico: «L’avevo sollecitato al presidente della Fifa Blatter nell’ottobre 2014. Poi c’è stata l’intesa con Infantino, grande sostenitore della svolta. E ora ci siamo».