Dopo Maradona c’è solo MESSI

Lanciato da Rijkaard, è esploso nell’era Guardiola.  Da quando c’è lui, il Barça ha conquistato 29 trofei

Solo mercoledì scorso, in coincidenza con l’eliminazione dalla Champions League per mano della Juventus, i più catastrofisti annunciavano, oltre alla fine del ciclo Luis Enrique, anche quello dell’era Messi. Quattro giorni e la Pulce ha tappato subito la bocca ai frettolosi detrattori, trascinando il suo Barça a una pirotecnica vittoria al Santiago Bernabeu che di fatto riapre la Liga. E per fortuna che l’argentino aveva perso ambizione e quell’inesauribile fame di vittorie che da sempre l’avevano contraddistinto. La verità è che passano gli allenatori, già cinque sulla panchina catalana dall’apparizione del genio di Rosario, ma, almeno per ora, la bacheca blaugrana continua, in questo nuovo millennio, ad aumentare la sua collezione di titoli ad una velocità mai sostenuta prima dell’avvento del cinque volte Pallone d’oro.

L’ERA MESSI. Le statistiche parlano chiaro, nei suoi primi 105 anni di vita il Barça ha messo insieme 55 trofei ufficiali, tra cui 16 scudetti e un’unica Coppa Campioni, trofeo, ad onor del vero, assegnato solo a partire dal 1956. Dal 16 ottobre del 2004, giorno del debutto ufficiale in Liga di Messi, in un ormai lontano derby con l’Espanyol, i titoli conquistati dal club catalano sono ben 29, impreziositi da 8 scudetti e ben 4 Champions League. La costante, Leo Messi, insieme ad Andres Iniesta, l’altro reduce di quella prima rosa allenata da Frankie Rijkaard, anche se l’esperto capitano, negli ultimi tempi, sta vedendo sensibilmente sfumare il numero di minuti in campo. Se l’ex milanista è stato il primo a scommettere sull’argentino, il vero salto di qualità è arrivato con Guardiola, che ha posto la Pulce al centro del progetto, trasformandolo in una macchina da gol: addirittura 73 quelli realizzati nella stagione di grazia 2011/12, l’ultima del Pep-team, 50 dei quali solo in campionato. Una volta consumato l’adios di Guardiola, con i vari successori Tito Vilanova, Martino e, infine, con Luis Enrique, l’erede di Maradona ha continuato ad andare a segno sempre con disarmante puntualità, tanto da potersi vantare, mettendoci dentro anche la presente, di ben 8 stagioni consecutive in cui ha varcato la soglia delle 40 reti complessive con la casacca blaugrana in tutte le competizioni. Ben 47 le marcature messe insieme dall’argentino a partire dallo scorso agosto, 31 delle quali solo in campionato, che ne fanno il più accreditato pretendente alla Scarpa d’Oro. Per Leo sarebbe la quarta della carriera, secondo paio completato. E pazienza se sono tutti piedi sinistri.

500 VOLTE LEO. Per arrivare alla cifra tonda, 500 reti tutte con il Barça, Messi ha scelto la tana del nemico, il Santiago Bernabeu, e un Clasico da fuori o dentro. In caso di pareggio con il Real, infatti, i ragazzi di Luis Enrique sarebbero rimasti dietro di 3 punti rispetto agli eterni rivali, che però possono ancora giocarsi il jolly del recupero con il Celta del prossimo 17 maggio, situazione che garantisce ai blancos di rimanere padroni del proprio destino. Con il successo corsaro del Barça, invece, è arrivato l’aggancio in vetta, quando mancano 5 giornate al termine del torneo. Vittoria caratterizzata dall’ennesima prova da urlo dell’argentino, che muovendosi tra le linee si è reso protagonista di praticamente tutte le giocate decisive della gara, tra cui l’azione che ha portato all’espulsione di Sergio Ramos, per non parlare della 103ª doppietta in blaugrana, che sommate alle 323 partita con un solo gol all’attivo, alle 32 triplette, ai 4 poker e alla mitica manita di Champions rifilata al Bayern Leverkusen, il 7 marzo del 2012, hanno condotto Messi al traguardo del mezzo migliaio di reti con il Barça. E per fortuna che non aveva più fame. Prossimi obiettivi, il 9º scudetto e la 5ª Coppa del Re personali.

Fonte: CdS

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