Dalle pagine del CdS il presidente a tutto gas!
Cominciamo da Insigne, presidente. «E’ la bandiera del Napoli e sono felice che lo sia. E’ la conferma della bontà del nostro Progetto, che dal vivaio ha tirato fuori un talento come lui ed altri conta di scovarne. Io non dimentico il passato e ciò che eravamo, nel 2004: un foglio di carta. Poi si è aperto un pozzo in un deserto ed ecco Lorenzo, per il quale, giova sottolinearlo, non c’è clausola».
Un rinnovo dietro l’altro: c’è dentro la sintesi di un’Idea, la continuità. «Prima o poi riusciremo a conquistare lo scudetto. E non abbiamo paura della competizione, siamo pronti a fronteggiare l’arrivo dei cinesi, il rafforzamento di Inter e Milan».
Aggiornamenti su Mertens? «Speriamo non faccia colpi di testa e che la moglie si convinca che questa città è meravigliosa. Sono dieci giorni che incontriamo i suoi avvocati per discutere. Vogliamo vedere il sole e i riverberi sono quelli di Dries, persona eccezionale».
Il mercato è un’ossessione... «Fino ad un certo punto. Ma il discorso, e parlo in generale, è un altro: Napoli è un sentimento, è particolare, è diversa da Torino e anche da Manchester, ha una storia che non rappresenta la solita pappa. Se c’è chi ritiene giusto andar via, ce ne faremo una ragione».
Secondo o terzo non fa la stessa cosa. «Non voglio dire che arrivare secondi è come vincere il titolo… Poi sono aspetti contabili, numeri per l’economia e la finanza. Mancano ancora sei partite, ma è stata una annata fantastica, abbiamo quattro uomini in doppia cifra e magari, nella prossima stagione, con Milik saranno cinque».
La curiosità monta: obiettivi? «Abbiamo un organico di assoluta qualità e un allenatore straordinario. C’è abbondanza, penso all’attacco dove è giusto ricordare Pavoletti, ma anche in difesa, che aspetta l’esplosione di Maksimovic, i cui 23 milioni investiti daranno frutti, mica siamo cretini ad averli spesi. Ci serve qualcosa sulle fasce, qualche innesto lì. E quanto a Koulibaly, io voglio tenere tutti».
Le voci si rincorrono ad esempio sui portieri… E su Reina? «E’ un punto fermo della prossima stagione, ha un altro anno di contratto ma è chiaro che cominciamo anche a pensare per il futuro: non prenderemo un ventenne, ma un uomo che abbia la necessaria esperienza, uno che abbia un’età che oscilli tra i 25 ed i 28 anni. Poi dopo bisognerà saper gestire due primedonne, e vabbè, ma noi abbiamo Sarri».
Sul quale potrebbero avere allungato gli occhi. «Càpita pure con gli attori ed i registi: ci provano. Ma i contratti sono lì. Sarri al Napoli l’ho voluto io e io di questo Napoli sono contento: è il film che mi è riuscito meglio».
E’ una squadra che piace. «Che ha uomini d’intelligenza come Albiol, simboli come Insigne e come Hamsik, in generale un gruppo di ragazzi eccezionali».
C’è da cambiare il calcio, adesso. stiamo per entrare nell’era del Var. «E io che sono per la tecnologia non posso che esserne soddisfatto. Ma bisogna intervenire, andrebbe ricostruito un sistema. E penso anche a partite distribuite diversamente, quattro tempi da 15’ effettivi, intervallo di 180 secondi poi: qui il mondo è un altro rispetto a quarant’anni fa, ma non se ne vogliono accorgere».
Fonte: CdS