Comunque vada la semifinale, nelle casse della Juve questa Champions ha già portato 115 milioni. Sarebbe sbagliato interpretarlo come il pagamento con interessi di Higuain: è un flusso di entrate il cui effetto è moltiplicativo perché fa volare il fatturato, aumenta l’attenzione degli sponsor, permette nuovi investimenti ma può far alzare pure il monte stipendi. Questo è il nuovo calcio ad alti livelli e il rischio, una volta arrivati lassù, è perdere il ritmo, cioè restare fuori dalla Champions: nessuno delle big, dal Real al Bayern, potrebbe permetterselo. OBIETTIVO 132 MILIONI Alla Juve appartiene già il record di guadagni in una stagione (89,1 milioni nel 2015): cifra alta rispetto a quelle di spagnoli e inglesi perché i bianconeri non sono costretti a dividere il market pool con le altre italiane eliminate in anticipo. Ma quest’anno tutti i primati saranno polverizzati. Considerando un incasso di circa 4 milioni per la semifinale allo Stadium (3,7 con il Barça), ecco gli incassi fin qui: 39,7 milioni per i risultati; 28 milioni per il market pool del campionato (legato all’ultima Serie A); 30 per il market pool della Champions (torneo in corso); 16,3 almeno al botteghino; 1 di bonus sponsor. Totale: 115 milioni. La finale vale da sola altri 13 milioni. Vincere a Cardiff, infine, porterebbe altri 4,5 milioni, per un totale di 132,5 milioni (di cui 115,2 dall’Uefa, record storico +26 milioni rispetto al precedente). In pratica un’altra coppa.
Gazzetta dello Sport