Stefano Pioli ha tirato fuori l’Inter dalla brutta situazione nella quale un’estate difficile e De Boer l’avevano messa, ma i 2 punti conquistati nelle ultime 4 gare (con 8 gol al passivo…) hanno quasi cancellato la cavalcata (38 punti in 17 giornate) di cui il tecnico di Parma era stato artefice. Adesso l’ex allenatore della Lazio è in bilico e, se un mese fa la proprietà gli aveva dato ampie e inequivocabili rassicurazioni a proposito del suo futuro sulla panchina nerazzurra, la situazione è radicalmente cambiata. Ha finito i bonus e deve risollevare la squadra pena l’addio. La linea in corso Vittorio Emanuele è semplice: Pioli resterà in caso di quarto o quinto posto, sarà a rischio in caso di preliminari di Europa League (maggiori le chances di divorzio), mentre verrà sollevato dall’incarico se chiuderà settimo o addirittura peggio. La proprietà e la dirigenza concordano sul fatto che fargli iniziare una nuova stagione se si piazzasse alle spalle di Lazio, Atalanta e Milan sarebbe complicato e che, di fronte alle prime difficoltà, il fardello del 2016-17 diverrebbe insostenibile. Pioli, dunque, deve battere la Fiorentina e tornare sui livelli di un mese fa. Per la sua eventuale sostituzione l’Inter valuta due profili top come Conte e Simeone, con quest’ultimo favorito. Se arriverà in finale di Champions con l’Atletico, il divorzio potrebbe davvero arrivare. Il club nerazzurro sarebbe disposto a garantire al Cholo e a Conte un ingaggio super, un mercato sontuoso e grande potere dentro e fuori la Pinetina. Basterà? Se nessuno dei due si libererà, però, l’Inter potrebbe comunque essere costretta ad aprire il dossier allenatore e la candidatura di Spalletti non va scartata. Occhio anche a Emery che piace alla Roma. Jardim intriga perché è considerato un tecnico brillante, ma andrebbe valutato in una Serie A che non conosce.
Fonte: CdS