Napoli ringrazia…Bergamo

L’editoriale

“Signori si nasce. E l’Atalanta “lo nacque”. Nel senso che prende, ma restituisce pure. Non per intero, certo, ma sa farsi comunque perdonare. Il Napoli ringrazia e con un tempo di fatica e l’altro di sostanza fa quello che gli tocca fare contro l’Udinese. Bene, secondo posto e qualche decina di milioni più vicini. E non è tutto. Perché più vicino è pure Mertens, mentre Insigne – che si candida a erede di Juliano e Montefusco – se la ride già col suo contratto nuovo e ricco e l’allenatore, invece, sogna squadre lontane, oltreconfine. Sì, forse non è il momento giusto per pubblicizzare certi futuri seppur legittimi pensieri, ma a nessuno si possono negare voli di fantasia. Anche se, a pensarci, poi non va tanto bene a chi decide di vedere Napoli e poi… andare. Il buon Reja, infatti, da un po’ si dedica più alla barca a vela che al campo di pallone; il discreto Donadoni non riesce a battersi se non per onorevoli salvezze; l’ottimo Mazzarri è espatriato, sì, ma almeno per adesso senza ricavarci una medaglia e vuol tornare e, giusto per non dimenticare, il signor Benitez ha pagato la sua Real voglia di grandezza con una retrocessione in Inghilterra. Insomma, manca solo che sull’uscio di Castelvolturno qualcuno ci scriva in tinta azzurra: pensarci bene prima di sbattere la porta. Ma questo si vedrà. Perché prima d’ogni pensiero e d’ogni fantasia, c’è questo Napoli da portare in Champions e senza passare da infìde porte secondarie. Ecco, dopo quegli ottavi di coppa col Real, questo sì che darebbe un senso compiuto alla stagione. Renderebbe il bilancio positivo. Perché il discorso è semplice, consequenziale e ovviamente di vile ma imprescindibile danaro. Affinché il Napoli riesca a legare al suo disegno i suoi talenti e affinché ne trovi di nuovi per colmare differenze (difensive soprattutto) con chi prima o poi dovrà pure rallentare e smetterla di fare quello che gli pare, occorrono, infatti, risorse fresche e milionarie. Meglio: multimilionarie. Ma visto che per lo stadio non ci sono e non ci saranno in tempi brevi chissà quali novità porta danari e in attesa di nuovi orizzonti e di più vasti mercati per diffondere il suo marchio, oggi e anche nel futuro più immediato le fonti di reddito del club resteranno soprattutto due: i diritti tv e i “diritti” della Champions. Che al contrario di come disse qualcuno tempo fa, sarebbe – e come! – una tragedia non centrare. Ecco perché quella Champions diretta, che per il club è una necessità, dev’essere un obbligo per la squadra e per l’allenatore. Perché senza soldi, si sa, non si cantano messe e neppure si vincono scudetti. Sì, scudetti. Un obiettivo per il quale il Napoli ormai deve sentirsi pronto, che non può negare alla sua gente e neppure può nascondere a se stesso. Altrimenti che senso avrebbero tanti investimenti, compresi così ricchi rinnovi di contratto? “

Fonte: Ciccio Marolda (CdS)

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