Mertens, Callejon, Allan. Lo meriterebbero anche Insigne ed Hamsik autori di una partita carica di ritmo, intensità, gioco e bellezza. Questo attacco è figlio di un Napoli il cui gioco è premiato dall’attacco che segna e lo stesso attacco ne esalta le caratteristiche. E’ uno scambio alla pari quello che si concretizza tra l’attacco del Napoli ed il gioco della squadra intera. Dare ed Avere in perfetto linguaggio contabile che premia di diritto l’intenzione di giocare un calcio che pochi giocano in europa. L’Udinese ne è vittima perché il Napoli in perfetto ordine sa aspettare, colpire, gestire. Tre goal fatti di inventiva , di rabbia, di astuzia e prontezza d’area di rigore. Tre goal che mortificano un’Udinese mai all’altezza della partita semplicemente perché la squadra azzurra ne è padrona nelle intenzioni che precedono il gioco e la voglia di vincere. Uno scacchiere perfetto con ogni tassello in perfetto ordine sciorina calcio a suon di goal e di manovra. Squadra che inganna quando sembra rallentare perché sta preparando attraverso il giro palla la morsa finale. Squadra che accelera quando impatta la densità altrui e non trova sbocchi, roba da mal di testa. Attacco che sa raccogliere semplicemente perché sa stare in partita novanta minuti. Novanta. Non esiste squadra in Italia e forse in Europa con una simile caratteristica. Attacco che entra nel gioco sempre perché da quest’ultimo non solo raccoglie ma ne è parte integrante e continua. I goal arrivano puntuali e l’Udinese si scioglie come neve al sole. Densità e preghiera a pochi metri dalla linea di porta non salvano Del Neri in una notte come questa densa di ritmo che sfocia nell’efficacia e nella bellezza. Mertens, Allan e Callejon, il tris è servito.
a cura di A. Tullio