L’“odissea” in questo spazio pure definito, che va dal ritiro di luglio sino al Venerdì Santo, s’è conclusa senza spargimenti di rimpianti: non ce ne saranno per il Napoli e per De Laurentiis, che non hanno mai pensato di doversi staccare dal simbolo di questa era nella quale Insigne ha impresso le proprie orme, non ne avrà lo scugnizzo, che esce così da quella nuvola di pressione che avvertiva intorno a sé, dagli schiamazzi ad ogni sospiro, dal sospetto che un giorno, presto o tardi, avrebbe dovuto ragionare diversamente. E’ stato un incontro rapido, a Roma – De Laurentiis, Chiavelli, Giuntoli, i procuratori di Insigne, e papà Carmine – costruito nelle ultime settimane attraverso un riavvicinamento ch’era nei fatti e che ha avuto bisogno soltanto di una scrematura su argomenti divenuti marginali: ma alla fine, aspettando Insigne, che ovviamente era a Napoli per l’allenamento, si è arrivati alla conclusione annunciata e ad un accordo da quattro milioni e mezzo che porterà il fantasista nella storia del “suo” club.
Fonte: CdS