Il Mattino – Cesare Prandelli: “Insigne è il tuttofare del Napoli ed è un attaccante completo”

L'ex c.t. dell'Italia esalta Insigne ma anche il gioco del Napoli di Sarri

Lo fece esordire con l’Italia contro Malta a Modena e lo portò ai Mondiali in Brasile: Cesare Prandelli è stato il primo ct azzurro a credere in lui e lo chiamò giovanissimo, quando Lorenzo aveva ventun’anni. Il primo a intravederne fino in fondo le qualità al punto tale da decidere di portarlo alla spedizione mondiale del 2014, scelta per certi versi sorprendente. Ecco quanto detto dall’ex tecnico del Valencia alle pagine de “il Mattino”. «Lorenzo lo conosco bene, l’ho portato al Mondiale perché capii che mi trovavo al cospetto di un calciatore che poteva fare la storia della Nazionale: un ragazzo di qualità e personalità che poteva ricoprire tutti i ruoli».

Ora Insigne è nel pieno della crescita: un rendimento stratosferico il suo, 14 gol in campionato, tanti assist, 31 partite consecutive da titolare coppe comprese. Come spiega la sua esplosione? «Adesso si sta rendendo conto fino in fondo delle sue qualità. Un attaccante atipico per la sua grande qualità perché Lorenzo è dotato anche di una grande resistenza».

Come lo descriverebbe? «Un ragazzo che fa un lavoro importante per la squadra, ricama gioco con naturalezza, vede la porta e ha personalità: un giocatore completo che sta dimostrando tutto il suo valore».

Una crescita soprattutto di testa: ora ha più consapevolezza delle sue qualità? «Direi proprio di sì, ora è cresciuto in convinzioni: sarà un giocatore determinante per il Napoli e la Nazionale».

Quanti sono i meriti di Sarri nella sua crescita? «Tanti, lo ha valorizzato al massimo, soprattutto quest’anno ha avuto una crescita straordinaria».

Un Insigne sempre più a tutto campo: la doppietta alla Lazio e il salvataggio sulla linea su Patric. «Lorenzo riesce a fare tutto ciò perché ha caratteristiche di resistenza straordinarie. In questo momento è sicuramente più maturo e consapevole delle sue capacità».

Quanto è importante per il futuro del Napoli? «Tantissimo e non solo per le sue caratteristiche tecniche e per la sua crescita sotto tutti i punti di vista. Lo è per la sua napoletanità, il suo senso di appartenenza fortissimo alla squadra della sua città. Giocatori così possono trasmetterti sicuramente quel qualcosa in più a livello di sensazioni».

Può essere determinante per la Nazionale grazie alla sua qualità: è uno dei pochi veri talenti in circolazione? «Potrà diventare un punto fermo perché ce ne sono pochi in giro di attaccanti con le sue caratteristiche: sa dribblare, puntare in profondità e ha grande facilità di corsa per recuperare in fase di non possesso palla».

Lo definirebbe un 10 atipico? «Lo definirei un attaccante completo, moderno che può giocare in due-tre ruoli diversi».

Come spiega la sua continuità di rendimento? «Per le caratteristiche fisiche e per la sua esperienza che è sicuramente cresciuta e lo porta a gestire meglio anche le energie nel corso di una partita».

Il Napoli di Sarri è la squadra più spettacolare: gioca un calcio propositivo, basato sul possesso palla. Il calcio che piace a lei? «Il Napoli può ricordare il Barcellona quando si parla di possesso palla. Sarri è stato bravo a capire che la squadra deve costruire a centrocampo senza avere punti di riferimento in attacco».

Qual è stato il merito maggiore di Sarri? «Capire al meglio come far giocare questo Napoli, ha insegnato tutti a fare al meglio il possesso palla. Non tutti possono riproporre il gioco degli alieni blaugrana».

Il Barcellona che affronta la Juve in Champions: un osso sicuramente duro per i bianconeri. «Contro il Barcellona la Juventus non è certo la favorita, ma direi che le possibilità sono cinquanta e cinquanta. Ad ogni modo, per mettere in difficoltà squadre come il Barcellona, devi farle correre. L’intensità di gioco che avrà la Juventus farà la differenza».

Intensità che è nel dna del gioco del Napoli. «Sì, il Napoli corre, pressa e gioca con grande intensità: un calcio bellissimo da vedere quello della squadra di Sarri, anche contro la Lazio mi è piaciuto moltissimo».

La Redazione

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