«La gara con la Juve ci ha dato benzina, non ci ha tolto energie. Ora voglio fare più punti possibili da qui alla fine della stagione». Maurizio Sarri non si ferma all’Olimpico: lo scoglio Lazio è stato superato, il terzo posto ipotecato, ma la corsa non finisce qui.
C’è la Roma da riprendere. «Tireremo le somme solo alla fine, non sono né ottimista né pessimista, ma con la Lazio era una tappa importante. Ora penso solo a vincerle tutte da qui alla fine».
Cosa manca al Napoli per lottare fino in fondo allo scudetto?
«Perché questa domanda non la fate all’Inter o al Milan che hanno budget più alti dei nostri? Noi abbiamo una forza identità, forse meno versatili di altri. Ma abbiamo certezze che portano punti. Sotto il punto di vista mentale ci manca della personalità per stare più vicini alla Juve. E ovviamente prendere meno gol ma continuando a divertirmi. Altrimenti mi annoio…».
Così si può vincere un trofeo?
«Non ci credo che giocando male si fanno più punti. È una cosa che non capisco. Ci sono luoghi comuni: è chiaro che abbiamo un modo di giocare che nel momento in cui perdiamo il controllo anche per pochi minuti, corriamo dei rischi assurdi. Non so se è colpa della mancanza di giocatori di interdizione o è una questione di testa se andiamo in sofferenza quando non abbiamo il controllo della gara. Succede ed è chiaro che se abbiamo qualche punto in meno è per questo motivo qui».
Anche sul 2-0 con la Lazio è successo lo stesso?
«Forse abbiamo avuto la certezza di una partita finita. È un problema che ci portiamo dietro da due anni. Quando abbiamo la sensazione di avere il predominio della partita, ci perdiamo. Con la Lazio il canovaccio è stato simile alle partite in casa: ci hanno fatto fare a noi la partita e sono stati loro a ripartire quando potevano. Questa versione offensiva qualcosa concede e loro in velocità sono stati pericolosi».
Inzaghi dice: il Napoli è quella che gioca meglio di tutti.
«Sono contento. Abbiamo margini per migliorare: aspettiamo il ritorno di Milik che sarà di sicuro la rivelazione della prossima stagione e abbiamo il rammarico di non aver fatto giocare troppo Pavoletti che aveva bisogno di minuti in campo per tornare in condizione. Ma io avevo bisogno di fare punti e non ho potuto aiutarlo».
Scambierebbe Insigne per Dybala?
«Mercoledì ho visto meglio Lorenzo, quindi mi tengo lui. Insigne è un talento straordinario, uno dei più brillanti del calcio italiano e spero che diventi la bandiera del calcio napoletano. Perché il calcio è fatto di sentimenti e la sua permanenza a vita nel Napoli, dove è cresciuto, sarebbe davvero una bella storia di calcio. Ma io spero che restino tutti là davanti».
E lei, resterà a lungo ancora a Napoli?
«Non lo so, gli allenatori sono come il pesce, dopo un poco puzzano…».
Ghoulam non gioca più perché ha il contratto in scadenza?
«No. Vedo Strinic più attento sotto il profilo tattico. Va in campo lui per questo motivo».
In cosa deve migliorare il Napoli?
«Non bisogna andare in affanno quando ci attaccano come per qualche minuto ha fatto la Lazio. È chiaro che il nostro limite sono i gol che prendiamo».
Sarri, preoccupato all’idea di prendere parte al playoff di Champions?
«Non ho grandi energie nervose per pensare a quello che succederà ad agosto. Le statistiche dicono che le squadre italiane vanno fuori nel preliminare ed è normale calcio italiano e spero che diventi la bandiera del calcio napoletano. Perché il calcio è fatto di sentimenti e la sua permanenza a vita nel Napoli, dove è cresciuto, sarebbe davvero una bella storia di calcio. Ma io spero che restino tutti là davanti».
Fonte: Il Mattino