«A Napoli sto bene, mi piace il modo di vivere dei napoletani»: frase che abbiamo ascoltato chissà quante volte dai calciatori. L’ultima firma è di Dries Mertens, che a Bleacher Report ha confessato le sue abitudini di vita dall’osservatorio privilegiato di Posillipo. Parole che vengono fuori durante la delicata fase del rinnovo contrattuale e che potrebbero essere interpretate come un segnale distensivo e di riavvicinamento.
«Qui si vive il calcio in maniera bellissima, quasi folle, si fermano a parlare con me le vecchiette che commentano giocate e gol. Mi sono adattato alla realtà partenopea ha spiegato Mertens ho stravolto i precedenti ritmi, mi trovo alla grande. Io e i ragazzi siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo quest’anno, sappiamo però che c’è da lavorare e da migliorare. Higuain? Siamo amici, si complimenta con me quando faccio gol, ma so bene che vuole rivincere la classifica cannonieri. Noi attaccanti siamo fatti così perché pure io mi considero adesso un centravanti, basta con questa storia del falso nove: ormai ragiono da attaccante e mi piacerebbe continuare così».
Non proprio dolce musica per le orecchie di Milik, acquistato con la licenza da bomber e per un breve spazio di tempo l’erede capace di spazzare via il fantasma di Higuain. Dopo la lunga fermata ai box, a Madrid era scattato il semaforo verde. Il Napoli sembrava aver ritrovato l’Arcangelo Milik. Una manciata di minuti, si sarebbe poi trattato di benzina da mettere nelle gambe perché l’autonomia era limitata. Sei mesi dopo il grave infortunio, il polacco non è la freccia a disposizione totale dell’arco di Sarri. Quel semaforo è diventato arancione. Più rosso che verde perché nel frattempo è sbocciato Mertens, a sorpresa e a suon di gol. Oggi intoccabile per Sarri nel nuovo ruolo.
Fonte: CdS