«Collana» senza sicurezza la Procura apre un’inchiesta

Riunione in Regione per fare il punto della situazione Collana. Il vice presidente della giunta Fulvio Bonavitacola ha riunito i tecnici e funzionari dell’ufficio demanio e patrimonio e dell’agenzia regionale dell’Universiadi con la presenza anche del presidente Raimondo Pasquino. L’incontro è avvenuto a seguito del confronto dei tecnici regionali con i vigili del fuoco che ad un sopralluogo fatto nei mesi scorsi al Collana verificarono la mancanza delle certificazioni (dal 2015) e quindi dopo, come prescrive la legge, la comunicazione alla Procura (il fascicolo è nelle mani della sostituta procuratrice Emilia Galante Sorrentino) comunicarono l’inagibilità della stadio. La Regione il 25 gennaio ha chiuso il Collana.
«Credo che stiamo procedendo con i giusti ritmi afferma Bonavitacola per risolvere una vicenda non facile e che riveste molteplici aspetti. Resta per noi primaria la riapertura dello stadio, ma ciò deve avvenire nella massima sicurezza dei cittadini. Come avevamo già annunciato in questi giorni la società regionale Sma provvederà ad eliminare ogni pericolo esterno alla struttura. Lavori non esaustivi per la riapertura alle attività. L’agenzia delle Universiadi sta ultimando i progetti per il totale restyling del Collana. Progetti che prevedono interventi di opere civili, compresi quelli igienici, sanitari, elettrici e meccanici. Tre fasi che saranno affidate a ditte specializzate attraverso procedure negoziate telematiche. Abbiamo già fatto una prima selezione di società individuando quelle in possesso dei requisiti per competere nelle assegnazioni».
I lavori di messa in sicurezza procederanno a step permettendo così riaperture frazionate quindi con la possibilità degli atleti di riprendere le loro attività. I tecnici affermano che per questa fase occorre una spesa di 1,5-2 milioni e i tempi per la completa messa in sicurezza dovrebbero essere di un anno, mentre per la riapertura di alcune aree 6 mesi. Per il totale restyling invece la copertura economica dovrebbe essere di circa 4 milioni di euro, con un tempo complessivo di 2 anni. Anche in questo caso si procederebbe a step per non fermare totalmente le attività sportive. Gli stanziamenti provengono dai finanziamenti per le Universiadi 2019 visto che la regione ha inserito il Collana tra gli impianti da utilizzare (solo per gli allenamenti ?) per la manifestazione universitaria.
Questo l’aspetto lavori, poi vi è quello della gestione. A chi affidarla? È da tener presente che il Comune può per legge gestire solo impianti di sua proprietà, il CONI è fuori per gli stessi motivi e per statuto è fuori anche la Regione. Sarebbe comunque opportuno che i responsabili del degrado del Collana siano esclusi, se non altro per buon senso. La strada è quella di affidare temporaneamente, sino a fine anno, la gestione al consorzio che sarebbe formato da tutte le società sportive presenti al Collana, contratto da sottoscrivere con l’ARU (agenzia regionale Universiadi). In tal senso stanno lavorando alacremente i vertici regionali. In questi mesi (sino a dicembre) giungerebbe l’interpretazione della sentenza del Consiglio di Stato, chiarimento richiesto dalla Regione con udienza prevista il 27 luglio a Roma, e di conseguenza procedere ad una nuova gara regionale per la sola gestione dello stadio vomerese senza i lavori di restyling.
Ciò che ancora non è perfettamente chiaro sono i tempi per il riutilizzo del Collana. Si parla di mesi, anni quando siamo ormai a solo 3 mesi dalla conclusione dell’attività agonistica di quest’anno e per la prossima stagione che inizia a settembre. Troppi punti interrogativi. Le società e con loro gli atleti e i tecnici hanno bisogno di date certe per poter programmare i loro impegni nazionali ed internazionali.

Fonte: Il Mattino

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