Il volto di Reina dice tutto: delusione per la mancata qualificazione, moderata soddisfazione per aver avuto l’orgoglio e la capacità almeno di vincere la partita. «Peccato davvero – dice – quel gol nel primo tempo ci ha tagliato le gambe, sarebbe servita un’impresa e nel secondo tempo abbiamo giocato una grande gara, della quale possiamo essere orgogliosi, perché abbiamo dato l’anima e tutto quello che avevamo almeno per battere i nostri avversari».
I due gol di Higuain sanno di beffa, che si aggiunge al danno dell’eliminazione. «Non è che si può fare un granché adesso, lui è un giocatore della Juventus ed è chiaro che parliamo di un grandissimo calciatore che non a caso è costato 90 milioni e che ha segnato per la sua nuova squadra. Non mi voglio pronunciare sul suo gesto, chiedetelo a lui».
Sul primo gol Pepe non è sembrato esente da colpe. «È una di quelle giocate in cui il difensore va a chiudere il primo palo, ma la palla è passata sotto le sue gambe. Io sono stato preso in contropiede, è stato bravo Higuain. Io – ammette il portiere azzurro – potevo comunque fare meglio».
La Juventus, in ogni caso, non è sembrata molto distante. «Il rammarico c’è perché siamo usciti e molto ha inciso il 3-1 dell’andata. In ogni caso dobbiamo migliorare e imparare ma soprattutto essere fiduciosi perché le prestazioni stanno arrivando. La Juventus è un passo davanti a noi, è palese. Noi dobbiamo cercare di colmare il gap, migliorando piano piano ed essendo più vicino a loro è possibile. Nelle gare secche abbiamo dimostrato che siamo al loro livello, sulla continuità del campionato invece dobbiamo migliorare, ma siamo già cresciuti molto rispetto allo scorso anno».
La stagione sembra quasi finita, non ovviamente per lo spagnolo. «Parliamo alla fine, ora sarebbero solo chiacchiere. Noi lotteremo fino alla fine per raggiungere il secondo posto, che è importantissimo. Avremmo una estate più tranquilla, con le idee più chiare, con la consapevolezza di andare in Champions League».
In questo senso domenica c’è la Lazio. «Quasi una finale per noi, andremo lì per cercare di vincere per eliminare una diretta concorrente. Abbiamo voglia di andare per la seconda volta consecutiva in Champions, ci piace giocare quel tipo di partite, anche per la società è molto importante economicamente questo obiettivo. Siamo convinti di potercela fare».
Infine sulla difesa che subisce sempre qualche gol di troppo. «Il nodo è che dobbiamo trovare maggiore equilibrio, subendo poco per essere più solidi e vincere qualche partita 1-0 e non dimostrato che siamo al loro livello, sulla continuità del campionato invece dobbiamo migliorare, ma siamo già cresciuti molto rispetto allo scorso anno».
La stagione sembra quasi finita, non ovviamente per lo spagnolo. «Parliamo alla fine, ora sarebbero solo chiacchiere. Noi lotteremo fino alla fine per raggiungere il secondo posto, che è importantissimo. Avremmo una estate più tranquilla, con le idee più chiare, con la consapevolezza di andare in Champions League».
In questo senso domenica c’è la Lazio. «Quasi una finale per noi, andremo lì per cercare di vincere per eliminare una diretta concorrente. Abbiamo voglia di andare per la seconda volta consecutiva in Champions, ci piace giocare quel tipo di partite, anche per la società è molto importante economicamente questo obiettivo. Siamo convinti di potercela fare».
Infine sulla difesa che subisce sempre qualche gol di troppo. «Il nodo è che dobbiamo trovare maggiore equilibrio, subendo poco per essere più solidi e vincere qualche partita 1-0 e non 3-1. La nostra filosofia è quella di creare gioco, ma purtroppo a volte significa subire un po’ troppo».
Alla fine la differenza l’ha fatta la gara d’andata, e gli episodi discussi, ma anche i soliti gol subiti. Con i due di ieri sera sono ben 53 stagionali, un po’ troppi per una squadra che lotta per il vertice del campionato e della quale è indubbia la forza e la competitività. Un po’ troppi anche le reti subite in modo leggero, come spesso lo stesso Sarri ha riconosciuto. Forse il limite più evidente del Napoli di questa stagione, spesso bello e spettacolare ma talvolta costretto a raccogliere delusioni (immeritate) allo stesso ritmo delle reti raccolte in fondo al sacco. Cinquantatrè reti in 41 gare ufficiali, un dato che induce alla riflessione per eliminare quei nei per poter ambire a risultati migliori nella prossima stagione.
Resta l’amarezza azzurra, la Juve invece passa in finale di Coppa Italia. Uno dei più esperti, Barzagli, subentrato nel finale, ha analizzato con lucidità il match: «Abbiamo rischiato, contro il Napoli non si può mai staccare la spina, c’è sempre da soffrire». Sull’1-2 sembrava ormai chiusa, ma i bianconeri non avevamo fatto i conti con il cuore del Napoli. «Vero, avevamo la partita in mano, abbiamo giocato meglio di domenica, siamo stati bravi». Infine Barzagli commenta anche la gara di Higuain, i gol e i fischi di contestazione dei 50mila del San Paolo. «Quello che è accaduto intorno a Gonzalo fa parte del gioco. Sappiamo che è un grande bomber e siamo contenti per lui, poi che ha segnato al Napoli capita, l’importante è che segni. Per il resto è normale che nel calcio ci siano le chiacchiere e che della Juventus si parli sempre, noi restiamo concentrati, stiamo facendo una grande stagione».
Fonte: Il Mattino