Punto di partenza della richiesta: secondo un proverbio, più o meno popolare, i matrimoni si fanno in due. Nel nostro caso la forbice si allarga, il matrimonio diventa prima di tutto d’interesse (e di interessi) e soprattutto vi partecipano in tre, forse in quattro e forse in cinque e non sono semplici invitati. Nel calcio post legge di Bosman e derivati, un giocatore non risulta vincolato, azzardiamo anche prigioniero, delle società. Dunque c’è un potenziale acquirente che va da un potenziale, ma inizialmente scettico venditore, sfruttando la mediazione di agenti e consulenti di mercato. A completare il già citato quintetto subentra il calciatore e la sua volontà, mai in secondo piano.
Tradotto: Marotta che va da De Laurentiis e minaccia il pagamento della clausola rescissoria per Higuain non ha la certezza di portarsi a Torino il Pipita. Anzi, l’unico costretto ad accettare la situazione è proprio ADL, il presunto colpevole del delitto perfetto andato in scena ieri al San Paolo. Ricordate il caso Vardy? L’Arsenal in estate aveva garantito il pagamento della clausola al Leicester, ma fu l’attaccante a rifiutare il trasferimento. Diritto inalienabile in seno anche all’argentino.
Il problema, caro Gonzalo, non è aver scelto la Juventus: sei un professionista ed aspiri al meglio che in Italia, per un motivo (tecnico) o per un altro ( “Eurovita”), è la visione di un film in bianco e nero. Il problema, la colpa appunto, del risentimento eccessivo dei napoletani sta nei modi, nei tempi e nella mancata riconoscenza ad una realtà che in fin dei conti “t’ ha fatt’ omm”. Visite mediche nascoste, totale assenza di saluti o almeno ringraziamenti, destino affidato ad un discutibile Nicolas: è questo che la gente non ti perdona, la stessa gente che ti aveva eletto con ampio merito un capo popolo.
Non ti aspettavi i fischi e per quale motivo? Invece te li aspettavi, tanto da “mettere le mani avanti” (anzi il dito) sin dal riscaldamento. Un dito contro la tribuna, rientrando negli spogliatoi e sbagliando inoltre strada, sintomo di scarsa serenità. Un banale tentativo di convincere i tuoi ex tifosi che la colpa non fosse tua, ma “sua”, quando lo si poteva chiarire mesi fa. Gonzalo, scusaci, ma un po’ di sporco sulla coscienza ce l’hai: il contratto con tanto di clausola lo hai firmato tu, inchiostro che non si sbiadisce con una sceneggiata al primo gol. E se infine questa colpa la cerchiamo nelle scarne campagne acquisti ad opera di De Laurentiis, anche quelle sono scelte, proprio come la tua. Quindi, amici come prima o nemici come ieri.
A cura di Mario De Martino