Densità sotto la linea della palla non è scelta tattica bianconera perché mai Allegri vuole giocarsela con Mandzukic in veste di sacrificato numero uno sulla fascia. Quello che non ti aspetti si verifica e sorprende nello stesso tempo. La Juve trova il goal con Khedira ed il Napoli inizia subito dopo la sua gara. Possesso, verticalizzazioni e ricerca di rompere le due linee bianconere costrette ad inseguire i calciatori del Napoli. Jorginho prende geometrie e possesso della metà campo e vani sono i tentativi di Marchisio e compagnia di prenderla. Non succede mai in tutto l’arco dei novanta minuti. La strada bianconera è quindi quella della densità. E’ nel terreno della densità che si trovano i duelli fisici che vedono prevalere una parità finta perché il Napoli prende con i minuti terreno e possesso. Allan aggredisce mentre Hamsik spreca due goal praticamente fatti. Nel mentre Jorginho governa e la Juve corre e si copre. Sembra spaventata e quando si affaccia nella metà campo avversaria è brava la squadra azzurra ad indietreggiare con intelligenza. Indietreggiare per ripartire, conquistare le seconde palle per trovare gli esterni nonostante le azioni mal si concludono perché occupiamo male l’area non per vizio ma per caratteristiche. I minuti che scorrono raccontano di un Napoli che gioca all’avanguardia ma non ha la fisicità per imporre fisicamente un risultato che merita il pareggio e molto di più. I numeri parlano chiaro, è supremazia, è possesso. In due parole la metà campo azzurra domina e la Juve soffre come poche volte succede. Partita coronata da un Hamsik che dopo uno scambio con Mertens la pareggia. Solo la sfortuna impedisce agli azzurri di cogliere una vittoria meritata.
a cura di Aòessandro Tullio