Da sempre una sfida sentita, ma nell’era De Laurentiis ci sono Napoli-Juventus che resteranno nella storia

Da Reja a Benitez passando per Cavani e Mazzarri: è la “partitissima” che vale una stagione

Il 2017 sarà ricordato come l’anno dei tanti Napoli-Juventus, proprio così, nella storia del calcio italiano, non era mai capitato di assistere a due partitissime, tra bianconeri e azzurri, nel giro di soli tre giorni. Si comincia con la super sfida di campionato, ma gli amarcord di questo match affondano le radici nella storia millenaria della città, che si è contrapposta, da sempre, al potere politico e simbolico della nordica Torino. Amori e tradimenti, Savoia contro Borbone, il sentimento dei napoletani va oltre, Napoli-Juventus, a Mergellina e dintorni, è attesa come la finale del Super Bowl in America. Di core ‘ngrati ce ne sono stati, il primo fu Josè Altafini, la sua zuccata costò il primo scudetto al Napoli negli anni settanta, i napoletani mai si sarebbero aspettati di assistere ad un core ‘ngrato bis, si vede che anche loro, abbagliati dall’affetto, non conoscevano abbastanza i sentimenti reconditi del Pipita Higuain. Ma questa è un’altra storia. Nel periodo rinascimentale del Napoli di De Laurentiis, le compagini si sono sfidate più volte, l’anno del ritorno in Serie B venne aperto da quella sensazionale sfida di Coppa Italia, decisa all’extratime da una rovesciata monumentale di capitan Paolo Cannavaro. I napoletani, in solluchero, cominciarono, così, a riprovare l’ebbrezza di mettere ko la vecchia signora del calcio italiano, pregustando un ritorno duraturo nell’élite pallonara. Nello storico campionato cadetto 2006-2007, la partita di Fuorigrotta finì 1-1, aprì le marcature il “solito” Alex Del Piero, ma nel giro di pochi minuti, il talentuoso uruguagio Bogliacino rimise le cose a posto per la squadra di Edy Reja, nulla di fatto, un punto per ciascuno e arrivederci alla prima di Serie A. Al ritorno nella massima serie successe di tutto, ad ottobre 2007, davanti a 60.000 napoletani vogliosi di grande calcio, Del Piero trafisse ancora una volta la porta napoletana su assist di Palladino, ma Gargano caricato dall’urlo di Fuorigrotta pareggiò i conti mascherandosi da Maradona, dopo un’azione capolavoro che lasciò gli stessi giocatori bianconeri a bocca aperta, compreso Buffon. Dopo l’1-1 successe di tutto, Bergonzi assegnò due rigori dubbi al Napoli, realizzati entrambi da Domizzi, nell’entusiasmo generale dello stadio che cominciava a sentirsi maturo e pronto per l’atteso ritorno tra le grandi. A Torino si è vinto una sola volta dal ritorno in Serie A, con Mazzarri allenatore, ma lo sfizio di battere i bianconeri al San Paolo se lo sono tolti quasi tutti i tecnici passati di qui nella gestione De Laurentiis. Tra le gare più belle si ricorda quella del gennaio 2011, in piena epopea Cavani, il Matador uruguagio mise a segno una storica tripletta, ma la squadra di Mazzarri tramortì in lungo e in largo quella Signora che si apprestava a fare piazza pulita per poi iniziare il ciclo vincente agli ordini di Antonio Conte. Le soddisfazioni sono arrivate anche col sergente di ferro leccese in panchina, nonostante il campionato da record 2011-2012 dei bianconeri, Mazzarri mise fine alla striscia record di risultati nella storica finale di Coppa Italia a Roma, strappando il doblete alla compagine bianconera, Cavani e Hamsik trafissero il malcapitato Storari, regalando al popolo napoletano l’ultima vera, grande, gioia degli ultimi anni. Il primo trofeo dell’era De Laurentiis non si scorda mai, è come l’amore, averlo vinto contro i rivali bianconeri conferisce quel marchio a fuoco, che resterà indelebile nel cuore dei napoletani in modo imperituro. Ma a Doha, due anni più tardi, arrivò anche il bis, in Supercoppa. Rafa Benitez, grazie a Higuain e alla forza “sovrannaturale” del brasiliano Rafael, riuscì a strappare l’ambito trofeo dalle mani della Signora, completando una cavalcata storica, in quella partita carica di emozioni e significati. Il resto è storia recente, nello scorso campionato, Napoli e Juve si sfidarono nel torrido caldo settembrino, Lorenzo Insigne aprì le danze al San Paolo, ma nella mente dei tifosi è ancora vivo il pallone che Higuain strappò dai piedi di Hernanes nell’azione che portò gli azzurri di Sarri sul 2-0. La partita terminò 2-1 per il Napoli, Lemina accorciò le distanze, ma non servì ad evitare la sconfitta agli uomini di Allegri, che proprio dopo la brutta debacle del San Paolo iniziarono la rimonta. Culminata a febbraio col gol di Zaza allo Stadium,  come dimenticare quel fortunoso tiro, che alla fine valse l’ennesimo scudetto a tinte bianconere. Napoli-Juve di quest’anno sarà soprattutto Napoli contro Higuain, farà specie vederlo con l’altra maglia, ma il Pipita ha già trafitto due volte la sua ex nel giro di pochi mesi, mostrando superficialità e “strafottenza” verso il suo stesso passato. Si spera facciano lo stesso Hamsik e compagni, i napoletani, anche stavolta, non aspettano altro…

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