L’editoriale di Auriemma: “Va in scena il fair play”

Oggi sulle pagine del Corriere dello Sport:

“Come si comporteranno? Una frase, un titolo, una domanda, una scena da immaginare prima ancora che viverla. E chi lo sa come si comporteranno i tifosi napoletani nelle due sfide in quattro giorni contro la Juventus. E’ un rebus più difficile che azzeccare il risultato finale, in quel turbine di sentimenti e passioni, di logica e reazione, di sensazioni che mai come in questa città riescono a sovrapporsi e poi cambiare un istante dopo. E allora ti ritorna in mente la grande tradizione culturale di Napoli, fatta di letteratura ed arte, di valori “alti” come lo storico Francesco De Sanctis di cui i oggi ricorre il bicentenario della nascita, e di quelli più popolari, quali ‘o pernacchio di Eduardo ne “L’oro di Napoli”. Per poi mescolarsi e diventare un uragano indefinito, prodotto dal caleidoscopio di vita chiamato San Paolo.  Sì, ma cosa accadrà sugli spalti quando entreranno in campo la Juve e Higuain? Sarebbe un peccato se la cellula meno riflessiva del napoletano dovesse prevalere sull’attitudine al bello derivante dal canto delle sirene che in antichità allietavano ed irretivano i naviganti, della realtà e della leggenda. Sarebbe un peccato e pure un’ottima occasione fornita ai nostri inguaribili detrattori per portarli a dire che “noi l’avevamo detto” e che la “solita” Napoli si è fatta notare, a conferma di tutto quanto stoltamente si dice di noi. E’ questo il vero rischio che si corre nel doppio confronto contro la Juve: la teoria del solito luogo comune elevata al rango di norma da applicare a Napoli. Sempre, senza sconti. Ben venga, allora, l’appuntamento sportivo per eccellenza, da prendere come una straordinaria opportunità per dimostrare di saper essere altro rispetto agli insopportabili stereotipi che ci affliggono da più di 150 anni e di reagire da signori.  Nelle prossime due notti al San Paolo proviamo a srotolare anche l’ironia oltre che le bandiere, gli striscioni e i cori, per far emergere la nostra cultura millenaria, per sfoggiare la capacità di essere superiori anche di chi ha preferito, con poca classe, il calcio altrove. Al bando l’insulto associato alla violenza verbale, perché Napoli sa essere migliore quando utilizza il cervello. Hai idea di quanto possa fare male uno sfottò preparato ad arte? Ci sono momenti nella vita che diventano storici grazie ai nostri gesti, ai comportamenti intelligenti da proporre a chi non ci è simpatico. Tra domenica e mercoledì avremo la doppia chance di lasciare senza parole tutti. Lo spero, ne sono certo, che gli juventini torneranno a casa carichi di meraviglia, trattandosi di un popolo, il nostro, da sempre magnanimo, in grado di insegnare cultura con sublime gentilezza ed elegante, smodata ironia”. 

Fonte: CdS

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