«È diventato leader in campo e fuori». Parole di Ivan Faustinho, ex allenatore di Lorenzo Insigne negli Allievi e con la Primavera del Napoli (dal 2007 al 2010). Faustinho, figlio del grande Canè, oggi insegna calcio ai bambini.
Con la Nazionale Insigne ha dimostrato di essere a servizio della squadra. «Sono fiero di lui, ha ormai raggiunto la piena maturità. Mi riferisco soprattutto all’aspetto caratteriale, perché tecnicamente è sempre stato molto dotato. Mi ha colpito la tranquillità con cui si è espresso sul rinnovo contrattuale col Napoli. Era il salto di qualità che gli mancava ancora, la mentalità e la gestione delle situazioni extra campo».
Nel Napoli è ormai un uomo-squadra. «Lo è per grandissime qualità tecniche, per una lettura tattica delle gare sempre più puntuale e per carattere. Sapevo che persona fosse: umile, perbene, con una bella famiglia. Può sembrare scontroso perché non si apre subito, ma è un ragazzo d’oro, allegro. Non si è mai dato delle arie, ma è chiaro che l’impatto con la serie A e con la propria città potesse essere difficile. Purtroppo per i napoletani a Napoli è complicato: non viene loro perdonato nulla. Lorenzo è stato bravo, ora non è solo uno dei leader tecnici della squadra ma è destinato a esserlo nello spogliatoio. È importante che in azzurro ci sia un partenopeo che abbia un peso specifico».
In Nazionale ha colpito tutti per i suoi ripiegamenti difensivi. «È vero, ma non è una novità. Lorenzo ha imparato a difendere con Benitez. Pur essendo penalizzato dalla sua poca fisicità, ha sempre avuto doti notevoli di resistenza, risultando anche da ragazzino uno dei primi nei test, pure rispetto ai mediani. Ora ha messo su qualche chilo e migliora sempre più. Con quel talento non c’era fisico minuto che potesse tenere. È diventato un calciatore di livello europeo, la sua affermazione in un calcio così muscolare merita ancora più elogi».
In cosa può ancora migliorare? «Nella gestione dei momenti difficili. A inizio stagione non era in grande forma e ha cercato forse con paura le sue giocate. Se riesce a non farsi condizionare dai fattori esterni, diventerà ancora più forte. Anche Baggio, Del Piero o Totti hanno imparato a gestire i rapporti con media, club e ambiente verso i 30 anni. Lorenzo è cresciuto moltissimo negli ultimi mesi, è come se fosse scattato un click nella sua mente. Il Napoli gli rinnovi presto il contratto».
Fonte: Il Mattino