Antonio Conte chiese di “gestire la curva”. Così nacquero i rapporti tra la Juventus, gli ultrà e Rocco Dominello. In una telefonata del 5 agosto 2016 tra Andrea Agnelli e il suo avvocato Gigi Chiappero, il presidente juventino ricostruisce l’inizio della vicenda e proprio l’altro giorno l’avvocato Ivano Chiesa, difensore di Rocco Dominello, aveva detto che «Andrea Agnelli e Dominello si sono incontrati più volte, sia a tu per tu, sia alla presenza di altre persone, come spesso accade tra un presidente di una squadra di calcio e il rappresentante di un gruppo ultrà. Sono stati incontri leciti, alla luce del sole». In alcune intercettazioni viene chiamato in causa prepotentemente Antonio Conte. Andrea Agnelli dice all’avvocato Chiappero, suo interlocutore: «E poi, ribadisco che lui (Dominello) si accompagnava a Germani, e Germani era pappa e ciccia con Conte». Chiappero: «Mmm Mmm». Agnelli: «La pressione che metteva Conte la conosci anche tu, a chiunque stesse vicino a Conte noi gli davamo un po’ più retta». Chiappero: «Certo…». Agnelli: «Quindi se Germani sta vicino a Conte, Dominello sta vicino a Germani, noi diamo più retta a questo. Perché noi ci abbiamo voglia? No, perché poi la curva fa casino, non siete capaci di gestire un cazzo, cioè non devo spiegare a te come ragiona Antonio». Agli atti dell’inchiesta figura anche un’intercettazione in cui Dominello riferisce scambi di sms con l’allora tecnico juventino. Dice Dominello ad Alessandro D’Angelo, responsabile della sicurezza Juve, molto vicino ad Andrea Agnelli: «Ieri messaggiavo con Conte, poi ti faccio vedere i messaggi che mi ha scritto e che gli ho scritto io… Perché mi dispiace, non voglio che vada via lui, credimi». D’Angelo: «Neanche io, ma neanche io, ma nessuno». Dominello: «Lui mi ha scritto solo che… Le solite cose… che lui è da solo, che l’unico che lo difende è Andrea». Più avanti D’Angelo dice a Dominello che Conte «vuole che ci sia solo Andrea tra lui e la squadra, non riconosce nessun altro, Rocco. Lui dice: Se qualcuno mi deve dire qualcosa, deve essere Andrea. Se devo dire qualcosa, glielo dico ad Andrea. Dopodichè, fate quello che dico io».