Cosa ci si può aspettare dall’agente del calciatore più modesto al mondo che sul fianco sinistro, ai tempi dell’Inter, si fece tatuare in inglese «soltanto Dio mi può giudicare»? Mino Raiola, il manager di Ibrahimovic, non perde mai l’occasione per risultare simpatico a qualcuno. Ieri, nel corso di una intervista a Radio Crc, dopo aver parlato del closing rossonero e aver detto testualmente «i cinesi del Milan? Per ora solo figure di m…» si è scagliato ancora una volta contro Maurizio Sarri. E non solo: ha trattato con distacco, sufficienza e quasi con un po’ di puzza sotto al naso l’ipotesi di un trasferimento di Ibra al Napoli, ventilato in maniera decisamente fantasiosa un po’ qua e un po’ là nell’etere. «Venire lì non fa parte dei nostri progetti. Nella vita può cambiare tutto ma credi sia quasi impossibile. Poi con De Laurentiis non ho mai parlato di Ibra». La parte più succosa è quella riservata al solito duetto con Maurizio Sarri divenuto negli ultimi tempi suo obiettivo privilegiato. «Sarri fa le sue scelte in base ai suoi interessi. Io no. Quando dico una cosa, la penso davvero. Lui si fa suggerire la formazione da qualcuno e poi la schiera. Spero che El Kaddouri gli segni una tripletta». Ecco, chi sia a dargli la formazione non lo dice: di certo non deve essere De Laurentiis, visto che anche il patron ha spesso qualcosa da rimproverare al suo tecnico. Ad Alessandro Pellegrini, l’agente di Sarri, il compito della replica. Stavolta un po’ più dolce rispetto a un mese fa. «Il punto non è che non ti conosce, ma che non ti fila proprio». Ora, litigare per El Kaddouri fa un certo effetto, considerando che il Napoli quest’anno ha realizzato 86 gol in stagione. Un mese fa, alla fine del mercato di gennaio, lo scontro fu assai più cruento. Dopo le critiche al tecnico toscano, Sarri aveva replicato accusando l’agente di «pensare solo i soldi» e di prendersela con lui perché sa che non è uno dei potenti del calcio. E Raiola? «Mi sono messo contro gente molto più potente di lui». Pellegrini, in tutto questo, ha postato la favola di Esopo de «la Volpe e l’Uva. E la dedica, sottintesa, è per l’ex pizzaiolo. Un modo per far intendere che alle origini dell’antipatia c’è il tentativo di Raiola di assicurarsi gli interessi contrattuali di Sarri e strapparlo proprio a Pellegrini e alla sua agenzia.
Fonte: Il Mattino