Il caso Juve – A Torino solo testimoni, la Figc invece li accusa

Il fascicolo aperto dalla Procura Federale della Figc deriva dall’acquisizione degli atti della Procura di Torino relativi all’inchiesta “Alto Piemonte”,ì per la quale è sotto processo Rocco Dominello, incensurato, ritenuto referente di una cosca di Rosarno. Nell’inchiesta penale, dirigenti e dipendenti della Juve, come ha ricordato l’avvocato Chiappero mercoledì in Commissione Antimafia, sono solo testimoni. Dominello si era accreditato come un uomo della curva, capace di mediare tra i gruppi e tra questi
e la Juve. Per la Procura della Figc, i contatti con esponenti degli ultras rappresenta una violazione dell’articolo 12 del Codice di Giustizia Sportiva(prevenzione di fatti violenti). Ad Agnelli, all’ex dirigente Calvo, a D’Angelo (security manager) e Merulla (biglietteria),viene contestata la violazione dell’articolo 1 bis (principi di lealtà, correttezza e probità) e dell’articolo 12 per
aver intrattenuto «rapporti costanti e duratori con i cosiddetti “gruppi ultras”, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazioni di biglietti e abbonamenti in numero
superiore al consentito, anche a credito» e così «favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio» e «partecipando
personalmente, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata e della tifoseria“ultras”».

Fonte: CdS

agnelliBiglietticaso
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