Succede sempre così, passata una sfida si pensa subito ad un’altra, ma mica una normale: perché quando Napoli-Crotone è finita e la doccia è ancora «calda», non c’è l’Empoli nei pensieri collettivi, ma la Juventus, che è lontanissima, una ventina di giorni. Sono le partite che cambiano gli umori, che caricano e che Pepe Reina – al quale durante il coro del San Paolo «chi non salta juventino è» qualche tentazione goliardica è venuta e gli è scappato di saltellare, mimando un esercizio ginnico – entra nel copione ed esce da kamikaze sul futuro. «Troveranno qui una bolgia». E però ne passerà di tempo, prima di tornare al San Paolo: domenica ad Empoli, poi la sosta. «E noi adesso dobbiamo concentrarci sull’Empoli». Ecco: prossima destinazione, casa-Sarri (del passato) e comunque una continuità di risultati che il Napoli insegue in maniera prepotente, perché per continuare a sentirsi da Champions non ci sono distinzioni da fare tra grande e piccole, tra la provincia e le capitali del calcio. «Bisogna reagire dopo la sconfitta con il Real Madrid e noi lo abbiamo fatto con personalità, con carattere, dimostrando di avere qualità importanti, di essere maturi. E poi: tre punti e nessun gol subìto». Succede ogni tanto così.
Fonte: CdS