Il Napoli ha battuto il Crotone ieri per 3-0 al San Paolo, ma la 28esima giornata di campionato era quella forse più difficile, al di là dell’avversario, perchè subito dopo la sconfitta col Real e l’uscita dalla Champions. De Laurentiis, il presidente del Napoli, però stavolta ha giocato d’astuzia e non ha alzato polveroni, nè innescato polemiche inutili, specie con la squadra capolista, quella dove le chiacchiere si sprecano, e le situazioni, quasi sempre sono da commentare. Alle domande dei giornalisti ieri dopo la gara con la squadra calabrese, proprio in merito alla Juventus, lui risponde in maniera pulita, «Ci sono degli striscioni che parlano più chiaro di me». Il riferimento è sullo striscione ironico che si spostava da una parte dall’altra della Curva A: «Rigore per la Juve», la scritta in rosso che è rimasta lì per tutta la gara, spostandosi di qua e di là nel settore popolare.
De Laurentiis stavolta gioca di fioretto: i suoi sono colpi di fino. Parate e basta. Senza affondi. “Il Real? Ma quando si gioca dopo 30 anni contro i campioni de mondo è normale che ci sia pure chi faccia giacomo giacomo e che la paura possa influenzare non solo le gambe ma anche il cervello. Credo che le due partite riflettano anche una cosciente realtà: sarebbe stato atto di superbia pensare di poter battere il Real Madrid. Ma questo non significa che non ci riusciremo: potremo battere il Real quando anche noi dai calci piazzati riusciremo ad emergere con la fisicità dovuta e con dei colpi di testa per poter segnare”.
L’occasione per replicare a Sarri gliela offrono quando gli chiedono della battuta del tecnico toscano sulle sceneggiature presentate nel brevissimo incontro romano. E lui, De Laurentiis, sta al gioco e risponde divertito: “Ha delle idee sensazionali su alcuni film da girare”.
“Il Crotone si è difeso benissimo e ha anche attaccato bene. Lo ammetto, non credevo che fosse così competitivo. La città deve essere fiera di quello che ha fatto la loro squadra. Tenendo conto che c’è grande differenza tra le grandi e le medie e le piccole”.
E ancora sulla delusione per l’eliminazione in Champions. “Non siamo stati fortunati ma non è il caso di prendersela con la dea bendata. Il Real sta lì in cima al mondo da tanti anni. Noi siamo rinati 12 anni fa e da sette sta in Europa”.
Difende la prova di Pavoletti. “È un grande giocatore che deve affermarsi in un gioco diverso da quello che ha fatto. Sarri lo fa giocare in maniera diversa: bisogna avere pazienza. E io ne ho molta. Mancano 10 partite e la Coppa Italia quindi ha tutto il tempo per poter dimostrare il suo valore”.
E infine sull’ipotesi di un nuovo stadio. “Aspettiamo di vedere il decreto legge che Lotti (ministro dello sport, ndr) sta per varare. In realtà avevano fatto una legge perfetta, ma ad un certo punto è stata demonizzata perché sembrava che Lotito e la Sensi volessero costruire città intere. Pensare che uno si dovesse arricchire creando delle città intere mi sembra un’assurdità. Adesso la palla in mano ce l’hanno sia Lotti che il ministro degli Interni. Finora sono state fatte solo parole”.
Il Mattino