Questa volta il tweet senza hashtag l’ha fatto la Curva A sottoforma di striscione: “Rigore per la Juve”. E Aurelio De Laurentiis lo nota eccome: «Ci sono degli striscioni che parlano in maniera più chiara di me». Uno striscione piccolo, ma comunque gigantesco, tenuto in bella vista dall’inizio alla fine della partita con il Crotone, una maniera netta ma ironica di schierarsi su una polemica nazionale, che ieri De Laurentiis ha citato indirettamente per fotografare la posizione del Napoli nei confronti della corsa scudetto. Dai rigori ai colpi di testa di Sergio Ramos. E dunque l’adios alla Champions per mano del Real. «Quando uno affronta i campioni del mondo dopo trent’anni ci può essere anche un po’ di timore, sia nelle gambe sia nel cervello. Sarebbe un atto di superbia dire: possiamo battere il Real Madrid. Piuttosto: potremo battere il Real quando anche noi, dai calci piazzati, riusciremo ad emergere con la fisicità dovuta e con dei colpi di testa per poter segnare. Certo, non siamo stati fortunati, ma anche dare sempre e troppa fiducia alla dea bendata può giocare brutti scherzi. Inutile illudersi: il Real è lì da quando? Il Napoli è stato ricostruito dodici anni fa e da sette è in Europa: è stato fatto un grande lavoro». (CdS)
Di seguito due degli “striscioni” apparsi ieri sugli stadi italiani e che facevano riferimento alla questione “Juve”: