Dybala, reti e frecciate. Così è nato un leader Juve

Non soltanto il rigore nel recupero, anche la difesa in pubblico dei suoi. Ora Paulo gioca e parla da trascinatore

Nella notte del closingscudetto Paulo Dybala ha dato una prova di coraggio doppia: prima ha esorcizzato la paura di trovarsi a 11 metri dal gigante bambino, poi ha arringato la sua gente come un capopopolo. Così, tra le 22.35 e le 22.45, ha elevato il rapporto con la Juve a un livello superiore: da semplice fuoriclasse a trascinatore carismatico.

METAMORFOSI L’argentino ha dovuto battere il rigore più difficile del pianeta: un po’ per la tensione termonucleare dopo il fischio di troppo di Massa, un po’ per quell’extraterrestre che difende la porta del Milan, un po’ pure per gli insegnamenti del passato recente. Bruciava ancora sulla pelle di Paulo l’errore di Doha: negli ultimi tre mesi si è allungata spesso alle sue spalle la sagoma enorme di Donnarumma. Nella Supercoppa italiana Gigio si era disteso come ha fatto spesso anche venerdì sera allo Stadium: sul rigore una parata istintiva, selvaggia, da fenomeno. E per Dybala, poi sculacciato da Allegri, il momento più duro della storia d’amore in bianconero. Stavolta, invece, Dybala ha calciato come fa di solito: troppo forte e troppo teso anche per Gigio. In campo aveva messo bollicine e incantato con una delle prestazioni più frizzanti degli ultimi tempi. Poi, a fine partita, di corsa per festeggiare e aizzare la folla in diretta tv: «Sono sei anni che si lamentano, dovrebbero usare altri metodi». Con quella faccia d’angelo non ti aspetti certi che urli al megafono, eppure la metamorfosi è ormai compiuta.

UOMO-FRANCHIGIA Mentre la D rossonera baciava lo stemma, la D bianconera faceva esercizio pubblico di juventinità. Aprendo pure al rinnovo di contratto perché, se è vero che ci saranno verità dopo la sosta, contemporaneamente al ritorno in Italia del suo agente Pierpaolo Triulzi, quello sarà l’ulteriore sigillo nella corrispondenza di amorosi sensi con il club: la Juve gli riconoscerà questo nuovo status di superstar riempiendolo di denaro. Prolungamento fino al 2021 e una cifra totale intorno ai 7 milioni, quasi quanto il club spende annualmente per Higuain, il gioiello più caro della compagnia. La fine del lunga telenovela non è mai stata così vicina e a quel punto, in una rosa di grandi giocatori, Dybala diventerà davvero un «uomo franchigia»: in Nba chiamano così i leader tecnici ed emotivi. Non avrà (ancora) la 10 sulle spalle, non sarà capitano per un po’, ma indicherà alla truppa la rotta de seguire. Un condottiero che mescola i calci, non solo di rigore, alle parole. Prima che la rabbia del Milan esplodesse fin dentro agli spogliatoi, Paulo ha fatto in tempo a salutare l’altro fenomeno, il rivale con i guanti imbufalito per la beffa: i tifosi bianconeri li sognano insieme, vorrebbero che un giorno baciassero la stessa doppia J.

Fonte: La Gazxzetta dello Sport

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