La Vecchia Signora fa spallucce, però, mai come oggi, è mezza serie A ad alzare la voce contro il potere esercitato dal club bianconero. Gli arbitri, ovviamente, sono i principali protagonisti. E sul capo dei fischietti nostrani pende sempre questa fastidiosa spada di Damocle dello sponsor: la classe arbitrale italiana, infatti, sulle proprie maglie (esattamente su entrambe le maniche) pubblicizza il marchio Eurovita assicurazioni, grazie a un accordo commerciale sottoscritto con l’Aia e che scadrà nel 2019. Questa società è di proprietà della JC Flowers che, secondo autorevoli fonti giornalistiche di settore (Reuters ad esempio), nel diabolico labirinto dei fondi d’investimento si sarebbe imparentata strettamente con la Exor, ovvero la finanziaria della famiglia Agnelli, nonché principale azionista della Juventus. Analizzando la presunta classifica redatta in base ai torti e ai favori subìti, la capolista oggi beneficia di almeno cinque punti in più. La morale è semplice, o ha ragione Sarri: «Forse siamo tutti pazzi». Oppure aveva visto giusto il brasiliano Dunga quando militava nel nostro campionato: «Giocare a Torino è come andare nella foresta e incontrare il leone. Ma almeno il leone ti mangia, non ti truffa». (Il Mattino)