Ruud Krol: “Rudy-Rudy, tutti che mi chiamano. Che emozioni. Io con Sarri? Sarebbe stato contento di me “

Ai microfoni de Il Mattino chi è stato un pezzo di storia azzurra

«Rudy-Rudy, tutti che mi chiamano. La gente non si è dimenticata di me. Questo è bello».

Ruud Krol riceve a ogni passo l’abbraccio di un tifoso. All’uscita della tribuna centrale in tanti lo riconoscono e lo fermano per una foto. «Un peccato aver visto tristi i tifosi azzurri, ma loro hanno vinto, sono stati eccezionali».

Ha assistito alla gara con il Real Madrid e poi è rimasto in vacanza per qualche giorno. Il difensore olandese sa cosa significa dare spettacolo ma restare con un pugno di mosche in mano: in fondo il destino della sua favolosa nazionale negli anni 70. Krol, quali rimpianti? «Non bisognava lasciare al Real la possibilità di prendere il pallino in mano della partita. Finché il ritmo è stato alto, non c’è stata partita».

Quali errori in difesa hanno pesato? «Sì, ma non parlerei di errori. Forse c’è stata un po’ di disorganizzazione. Albiol era lì perché aspettava l’arrivo di Sergio Ramos: forse poteva fare qualcosa in più per evitare che staccasse con quella facilità».

E come si poteva fermare il capitano delle merengues? «Con più grinta, con più cattiveria. Anche l’Olanda pensava al possesso, allo spettacolo, ma poi nei momenti delicati della partita puntavamo sulla sostanza».

Cosa l’ha colpita di più della partita di martedì? «La capacità del Real di indossare i panni di una piccola squadra: tanti campioni costretti a difendersi e buttare via il pallone. Non capita spesso di vedere una squadra così forte farlo».

Il Napoli non lo fa spesso? «Però sa soffrire. A Roma negli ultimi minuti ha vinto stringendo i denti. È bello vincere anche così».

Cosa manca alla difesa del Napoli per evitare di prendere questi gol? «In qualche momento mi sembra che siano poco aggressivi. Magari è solo un’impressione, ma ci vuole anche cattiveria quando si difende e non solo essere bravi con il pallone».

In campionato può conquistare il secondo posto? «La Roma è stata dominata: per 85 minuti la difesa ha funzionato a meraviglia, nessun attaccante è riuscito a rendersi pericoloso dalle parti di Reina. Giocare così bene come ha fatto il Napoli con la Roma e il Real è il segnale anche di una buona condizione mentale».

Può avere contraccolpi l’eliminazione con il Real? «Non credo. Nessuno quando ci è stato il sorteggio ha mai veramente pensato che il Napoli potesse eliminare i campioni in carica. Però sono andati davvero molto vicini a farlo. Questa cosa deve dare una carica per il futuro».

Questi difensori di adesso sono molto diversi da quelli degli anni 70 e 80? «Non li invidio. È tutto molto più veloce, rapido. Noi avevamo molto tempo per alzare la testa: ora dopo una frazione di secondo hai l’attaccante addosso».

A proposito, con i tuoi rinvii lunghi chissà con Sarri come sarebbe andata la vita... «Credo che sarebbe stato contento dei miei lanci: erano tutti contenti, soprattutto gli attaccanti quando venivano lanciati in porta».

C’è molta differenza tra il Napoli e il Real? «I campioni alla fine sono quelli che vincono e perdono le partite. Il Napoli è molto giovane, i suoi centrocampisti sono molto bravi ma a questi livelli l’esperienza fa la differenza. Ti fa correre meno a vuoto, ti fa ragionare di più. E ti fa vincere».

Fonte: Il Mattino

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