Ha afferrato subito il pallone, mentre infuriavano le proteste rossonere. Mentre la gente dello Stadium, ormai rassegnata al pareggio, fremeva aspettando il suo tiro e Allegri si era già diretto verso gli spogliatoi. Paulo Dybala non ha avuto paura: ci teneva a regalare i tre punti alla Juventus e ci teneva a esorcizzare la Supercoppa. A Doha inciampò sul dischetto, commettendo l’errore decisivo, stavolta non ha lasciato scampo a Donnarumma: «Non è facile estraniarsi in tanta confusione – confessa –: la palla pesa tantissimo. Ho pensato all’errore in Supercoppa, ho pensato di avere di fronte un portiere che ha parato tanti rigori… Per fortuna, ho calciato meglio che a Doha: ho tirato forte e la palla è entrata».
Non ha calcolato la direzione, non ha cambiato angolo: «Non sapevo dove correre, la partita era finita: era il mio ultimo scatto e ho corso dove mi è venuto prima». Restano le polemiche, la rabbia del Milan: «Secondo me il rigore c’era: la mano l’ha presa e la palla andava dentro l’area, l’arbitro era a cinquanta centimetri, quindi se lui lo ha visto è rigore. Nel primo tempo ce n’era un altro su di me, per fallo di Zapata: vediamo se hanno il coraggio di negare pure questo… La realtà è che da sei anni tutti attaccano la Juve, si lamentano sempre, ma se vogliono fermarci devono cambiare strategia perché noi pensiamo a lavorare e a vincere».
SEGNALE. Ha segnato al 52′ della ripresa, davvero all’ultimo respiro. Mentre la Juve già rimpiangeva le troppe occasioni sciupate, per sua imprecisione e per la bravura di Donnarumma: «La partita era difficile, ma abbiamo avuto tante opportunità di segnare. Per fortuna abbiamo trovato i tre punti che con queste squadre valgono di più: diamo un messaggio anche alle altre». Un segnale per le avversarie in campionato, un segnale per il Porto: «Siamo in corsa in tutto. La storia della Juve dice che questa società vuole vincere tutto: anche noi lo vogliamo, però non dobbiamo lasciarci andare alla fretta, dobbiamo pensare a ogni passo, ora concetriamoci su martedì».
CONTRATTO. Inevitabile un cenno al futuro. «Voglio rimanere qui, ho dato la parola al club. Sono arrivato da un anno e voglio restare qui: sicuramente dopo la sosta, non dipende solo da me, ci saranno novità». Parole che l’ad Beppe Marotta sottoscrive: «Dybala è un nostro giocatore, siamo orgogliosi di averlo e siamo fieri di poter continuare assieme. Ha un contratto lungo e lo prolungheremo, d’accordo col lui: siamo soprattutto contenti che lui stia bene alla Juventus, quindi posso dire che starà con noi ancora per molto tempo».
GIOIA. «Il rigore c’era – dice Miralem Pjanic -. L’arbitro di porta era vicinissimo e ha aiutato Massa: giusto fischiarlo. Chiaro che il Milan sia arrabbiato, hanno fatto bene ed era l’ultimo secondo, però, per quanto costruito, abbiamo meritato la vittoria: sono tre punti importantissimi, ci danno la spinta per un finale importante. Dybala ha tirato un buon rigore: era pesante, non facile, contro Donnarumma che ha fatto un’ottima partita e ha parato di tutto, tenendo il Milan in gioco. Abbiamo fatto i complimenti a Paulo, nello spogliatoio c’era gioia, ma il campionato non è finito: vogliamo questo scudetto, ma si giocherà fino alla fine».
Infine, un cenno sulla sua posizione: «La squadra sta facendo bene, faccio ciò che chiede il mister, mi abbasso per facilitare in palleggio l’uscita dal pressing e portare palla avanti, dove c’è tantissima qualità. Abbiamo creato tantissimo e il Milan è stato tenuto in piedi da Donnarumma. Dovevamo segnare prima, ma abbiamo meritato. Avessimo pareggiato, saremmo rimasti molto arrabbiati per quanto prodotto».
Fonte: CdS