Maradona va in Cina, ma potrebbe anche verificare opportunità commerciali per De Laurentiis

Il mondo, in generale, non può aspettare. Figurarsi quello del football dove vincere, e subito, è diventato il core business di ogni azienda calcistica. Mettiamoci pure che si parla della Cina, con i suoi ritmi pazzeschi di vita e di crescita, oltre che di denari, ed ecco spiegato perché da quelle parti la scoperta del pianeta calcio sta fagocitando gli altri sport. L’emorragia di talenti sbarcati in Cina da ogni parte del mondo ha una connotazione di base: lì ci sono tantissimi soldi, il nuovo Eldorado per i mercenari del pallone. Giocatori, dirigenti, allenatori, operatori di mercato, mancava il capo del carrozzone, il più grande di tutti: dici calcio in qualsiasi angolo della terra e ti rispondono Maradona. Da ieri Diego fa parte della nuova frontiera. È in buona compagnia, scambierà qualche parola in napoletano con Ferrara e Cannavaro ma soprattutto farà quello che nessuno sa fare meglio di lui: insegnare calcio. Diventerà sempre più un globe-trotter del pallone: Dubai, Cina, Svizzera, forse pure Napoli. Senza rinunciare ad alcuno di questi incarichi. Da quattro anni l’ex capitano azzurro vive a Dubai, dove porta avanti un piano di sviluppo calcistico per conto degli Emirati: rappresentanza, marketing, comunicazione. Non lo mollerà anche se nell’immediato la sua permanenza nel mondo arabo sarà frammentaria e non più costante. Così come non verrà accantonata l’idea Napoli: anzi proprio in Cina potranno essere gettate le basi per sviluppare il marchio azzurro, tema particolarmente caro al presidente De Laurentiis. In attesa poi della nomina ufficiale, quando la legge italiana rimuoverà gli ostacoli e i problemi con il Fisco saranno stati definitivamente accantonati. Diego nel mercato cinese sarà un’ottima sponda per don Aurelio. Continuerà a girare il mondo sotto la protezione Fifa, in obbedienza all’accordo di collaborazione sottoscritto con il presidente Infantino lo scorso mese. Questo non gli vieterà, comunque, di piazzare le tende a Pechino: dopo lungo (e stimolante) corteggiamento da parte del governo cinese, Diego ha raccolto l’invito della signora Tang Quinghi, con la quale si è fatto immortalare in una foto ufficiale per sancire il nuovo accordo. Trattativa portata avanti con quello che in Italia chiamiamo Ministero dello sport e conclusa da Matias Morla, l’avvocato-amico di Buenos Aires che da qualche tempo si è preso la briga di curare gli affari dell’ex campione. Notizia resa ufficiale proprio da Morla su Twitter e confermata sulla pagina facebook di Diego: «Ringrazio il governo che mi ha offerto l’opportunità di lavorare in Cina, sarò eternamente grato alla signora Quinghi» ha postato Maradona. Il quale sta organizzando il trasloco da Dubai avviato nei giorni scorsi, perché la notizia già circolava da un mese. «Tieniti pronto» aveva detto a Diego junior, il figlio napoletano con il quale si è fortemente riavvicinato nello scorso autunno. Il progetto del governo cinese prevede l’ampliamento del centro federale nazionale, che nel nuovo piano di sviluppo sarà supportato da importanti scuole calcio alle quali verrà affidato lo sviluppo del football: tutto questo sotto la supervisione tecnica di Diego, con l’erede maschio a far parte dello staff tecnico. «Aspetto la sua chiamata, appena telefona prendo l’aereo e lo raggiungo»: di nuovo insieme, più di prima, nel nome del padre, del figlio e del calcio.

Fonte: Il Mattino

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