Pioggia di auguri per il compleanno numero 109 dell’Inter. I messaggi sono arrivati soprattutto tramite social: da chi fa parte del club, ma anche da chi è stato nerazzurro in passato, come Ronaldo, Mancini e Guarin. Corso Vittorio Emanuele ha avviato le celebrazioni con un video, pubblicato su tutti gli account e sul sito ufficiale. Immagini e parole per ripercorrere la storia del club, ma anche parole che, difficilmente, non possono essere interpretati come una risposta, ovviamente indiretta, alle esternazioni della scorsa settimana di Chiellini e dell’altro giorno di Buffon. «In 109 anni di storia l’Inter è l’unica squadra italiana ad aver conquistato il Triplete e a non essere mai retrocessa. Da oltre un secolo i nostri valori – Unità, Integrità, e Passione – guidano ogni nostra azione e ci fanno riconoscere agli occhi del mondo».
GIUSTIFICATE. In serata, invece, è stato presentato in anteprima il documentario “L’Internazionale di Milano”, con la regia di Susanna Wermelinger. Oltre al vicepresidente Zanetti, è intervenuto anche l’ex-patron Moratti. Il clima era chiaramente di festa, ma c’è stata comunque un risposta alle ultime frecciate provenienti dal fronte bianconero. «La verità è che se si crea un po’ di antagonismo male non fa – ha esordito Moratti, sorridendo e ricordando evidentemente tanti episodi del passato che lo hanno visto anche come protagonista -. Ad ogni modo, Buffon è un ragazzo di buon senso, quindi immagino che fosse sinceramente infastidito. D’altro canto, però, non credo che le lamentele dell’Inter fossero del tutto ingiustificate…».
PIOLI E STADIO.Ma ora l’Inter è proiettata soprattutto al futuro. «Suning sta lavorando molto bene e sono certo che non si farà sfuggire alcuna occasione – ha proseguito ancora Moratti, intervenuto anche a TeleLombardia – Sanchez? E’ un attaccante. Io penso che l’Inter abbia bisogno soprattutto di rinforzarsi con un difensore e due terzini…». Inevitabile un accenno a Pioli: «E’ bravissimo, ora deve superare il problema dei big match ma ne avrà a disposizione tanti altri per dimostrarlo. Conte o Simeone al suo posto? Perché rovinare la festa?». Mentre sullo stadio il percorso ormai è stabilito: «L’Inter ha deciso giustamente di restare a San Siro, ristrutturandolo e rinforzandolo. E’ una scelta che fa piacere perché è in linea con la tradizione e corrisponde alle esigenze della squadra».
Fonte: CdS