Il commento sulle polemiche che hanno investito di recente la Juventus offre lo spunto per una steccata a Inter e Napoli: «Non c’è stata solo la Coppa Italia – dice Gigi Buffon – prima c’è stata un’altra settimana che mi ha lasciato sbigottito. Quando ci si aggrappa al nulla non ci sto, è strumentalizzazione e non lo accetto. Devo dire che mi sono piaciuti tanto i media: dico la verità, spesso ho trovato che alcune domande capziose o alcuni articoli tendessero a creare malumori e tensioni, cercando di andare a stimolare i nervi a fior di pelle dei tifosi, ma in questo caso i media sono stati bravi a stemperare. Noi addetti ai lavori dobbiamo farci un esame di coscienza, ho visto interviste che mi hanno fatto vivere momenti raccapriccianti. Sono stati creati casi su cose quasi inesistenti. Tollero la polemica su cose veritiere, su quelle inesistenti no: in quel caso devi stare zitto e dire che devi migliorare. Se poi vuoi creare un caso su cose inesistenti e far fare la panolada a Tizio o Caio, allora sei fuori strada completamente. E io non riesco ad apprezzarti né a stimarti».
TIFO.
Il riferimento alla panolada lascia pensare, di primo acchito, a un attacco concentrato più sull’Inter: il portiere, in realtà, si sofferma sui veleni delle ultime settimane nel loro complesso, abbracciando quindi anche il Napoli per le rimostranze dopo l’andata della semifinale di Coppa Italia. Al di là delle polemiche, per gli azzurri spende però belle parole come si evince dal commento sull’addio all’Europa: «Come a Madrid, come altre volte, ho tifato con tutto il cuore per l’italiana. Il Napoli mi ha appassionato, lo dico senza mezzi termini e senza retorica: è una squadra che stimo tanto, ha un allenatore molto bravo e gioca un bel calcio. Pur non equivalendo nei singoli al Real, è riuscita a fare una gara alla pari per cinquantacinque minuti e solo gli episodi hanno determinato una vittoria spagnola così larga. Mi è dispiaciuto tanto per il risultato: ho perso anch’io e so cosa si prova in quei momenti. Il fatto che naturalmente fossi propenso a tifare Napoli mi ha fatto piacere perché vuol dire che mi sento ancora sano. E questa cosa è molto importante».
TRIPLETE.
La Juventus ha otto punti di vantaggio sulla Roma, seconda forza, in campionato e le mani allungate sia sui quarti di Champions League sia sulla finale di Coppa Italia: il mondo bianconero sogna e Gigi Buffon non lo sveglia, chiede soltanto di non smarrire l’umiltà. «Triplete – osserva – è una parola difficoltosa e impegnativa da pronunciare. Bisogna realmente pensare in grande perché siamo la Juve, ma avere i piedi ben piantati a terra. Se riesci a sognare in grande per rimanendo umile nulla è precluso, però non vuol dire che se non si farà il Triplete sarà una delusione. Ci si prova come sempre, ogni tanto va bene e ogni tanto no».
ECCEZIONE.
Nel giro di interviste tra Sky, Mediaset e Jtv, Buffon parla che di Gigio Donnarumma, suo erede designato, e torna sul caso Bonucci, escluso a Oporto in seguito a un diverbio con Allegri: «Donnarumma sta dimostrando davvero di essere un’eccezione. E’ giovane, ma sta veramente bruciando le tappe: anche quest’anno, finora, ha fatto una stagione splendida. Leo è questo, un ragazzo che magari può anche sbagliare ma, se lo fa, lo fa inconsapevolmente. Nel senso che la sua iniziativa è sempre finalizzata al bene della squadra. Poi è talmente generoso, positivo nel gruppo, trainante, che con poco, con una mezza cenetta, riesce a rimettere la barca in pari».
Fonte: CdS