Non era stato tutto vano. Lo sforzo della squadra, la spinta dei sessantamila del San Paolo, il frastuono di una città che sentiva il profumo della storia, o almeno il gusto di fare uno sgarbo alla storia. Alla fine del primo tempo, questo insieme di fantastiche intenzioni aveva prodotto quello che tutti speravano: il Real sotto di un gol e in balìa del Napoli. In balìa del gioco del Napoli. Nessuna illusione, ma una speranza concreta sì, una possibilità che si è spenta con i calci d’angolo trasformati in gol da Sergio Ramos. Al Napoli era riuscito tutto, o quasi tutto, nel primo tempo. Ma il Real è oltre il gioco di Sarri, è oltre il pensiero di una squadra che stava in campo con un accordo totale. Al Real basta un mezzo errore altrui per vincere le partite e quel mezzo errore è stato commesso da Hamsik che ha perso una palla da cui è nato poi l’angolo del primo gol madridista. E lì è finito il Napoli. Oggi sarà un giorno amaro, un risveglio sgradevole per un sogno svanito. Ma domani da queste due partite, da queste due sconfitte, il Napoli avrà molto da imparare. Non ce l’ha fatta a eliminare il Real, ma gli ha fatto girare le scatole per poco meno di un tempo al Bernabeu e per un tempo intero al San Paolo. Non dovrà abbattersi per l’eliminazione, perché il Real è una candidata alla vittoria della Champions, dovrà invece attingere forza e convinzione per il suo campionato e per il ritorno della Coppa Italia con la Juventus. Anche allora partirà dall’1-3 dell’andata in trasferta, anche allora il San Paolo sarà pieno e caldo come ieri. La Champions si è chiusa ieri, la sua stagione no.
Quanto ai rappresentanti del calcio italiano, intanto andiamo avanti con un’altra fantastica esibizione del Bayern di Carlo Ancelotti. Dieci gol all’Arsenal in due partite, Carletto è in testa alla Bundesliga e, da trionfatore, è ai quarti di Champions. In attesa della Roma a Lione in Europa League e del ritorno della Juventus col Porto in Champions, è pur sempre una consolazione.
Fonte: CdS