Non è cambiato, né potrebbe cambiare. Mai. Era atteso a Roma per stamane ma quando c’è di mezzo Diego Armando Maradona nulla è mai scontato. E guai a pensare il contrario. C’erano persino gli spot della Rai, in onda dal mattino alla sera, ad annunciare la presenza della mano de dios nel programma di domani sera Ballando con le stelle: «Il secondo superospite dopo Roberto Mancini», annunciavano da Viale Mazzini in maniera orgogliosa. D’altronde, quando muove i piedi Maradona, o per calciare o per ballare il tango, è sempre un grande evento. Pure adesso. Ma era tutta una finta. Il dietrofront è arrivato ieri mattina, improvvisamente: «No, Maradona non verrà», sono costretti ad ammettere i vertici della tv di Stato. Il motivo? Semplice. Maradona e la Rai non avevano ancora raggiunto alcun accordo formale. «Non ci sono contratti firmati», è la versione di Stefano Ceci, che di Diego è oltre che amico anche uno dei suoi curatori d’affari. «Noi avevamo detto di non annunciare ancora la presenza, perché non era scontato che Diego potesse venire». Ovvio, resta un mistero il motivo della rottura: c’è chi parla di un mancato accordo economico (la Rai, con questi chiari di luna, ha probabilmente fatto un’offerta al ribasso) ma di mezzo ci sono pure gli impegni che da tempo Maradona ha assunto con la Fifa, di cui è consulente da quando Gianni Infantino è divenuto presidente. Non è escluso che nei prossimi giorni l’ufficio legale della Rai possa muoversi. Insomma, un piccolo giallo. Maradona ha già preso parte all’edizione del 2005 di Ballando con le stelle e a ottobre è stato ospite dell’auditorium Rai per la presentazione della Partita della Pace (e lì ha riabbracciato anche la presentatrice, Milly Carlucci). In quei giorni i primi approcci, poi tutto è saltato. Non si sa se il Pibe de oro parteciperà a qualche prossima puntata. L’ultima volta in Rai fu quando mostrò il dito medio da Fabio Fazio, indirizzandolo ai vertici di Equitalia. Quello che si sa è che difficilmente verrà in Italia nei prossimi giorni. Tradotto: non dovrebbe assistere neppure a Real Madrid-Napoli. «Anche perché fino a oggi non siamo stati neppure invitati», ammette Ceci. Probabilmente il Napoli considera scontata la sua presenza, anche perché a Madrid ha preso parte al pranzo ufficiale della Uefa, nella delegazione del club azzurro, al fianco di De Laurentiis. Ma a questo punto difficilmente l’argentino sarà martedì al San Paolo. Sono ore di attesa anche sul fronte tributario, dopo l’udienza di martedì in Commissione regionale in cui si è discusso del ricorso di Equitalia e Agenzia delle Entrate. La sentenza può arrivare da un momento all’altro: «Sì, siamo in attesa. Siamo sicuri che i giudici d’appello confermeranno la decisione della commissione provinciale: Maradona non deve nulla al fisco italiano, il debito che invocano è completamente estinto», dice ancora Angelo Pisani, lo storico legale del Pibe de oro. La cifra che il fisco invoca è di quasi 43 milioni di euro, comprensiva di quasi 37 milioni tra interessi legali e mora. Il debito, ha calcolato l’avvocato Pisani, cresce alla velocità di 3.500 euro al giorno.
Il Mattino