Reina e tutta la squadra si trovano uniti nell’urlare la propria rabbia, e rilanciare le accuse fatte dal ds Giuntoli all’arbitro romano Valeri, ritenuto responsabile di una direzione a senso unico che ha penalizzato il Napoli in modo diretto e determinante. «Inutile che mi parlate della nostra gara e della nostra prestazione, è stato l’arbitro che ha deciso la partita». Il Napoli si sente defraudato. «Io tocco la palla e basta. A quel punto tutto quello che succede dopo non può giustificare il rigore, non posso sparire», dice ancora Reina. «Tutta l’Italia ha visto quello che è successo e io sono incazzato per questo. È una ingiustizia che fa male». Reina non è il capitano ma è come se lo fosse. «Abbiamo fatto un primo tempo buono, tenendo bene il campo e mettendo spesso la Juventus in difficoltà. Poi sono arrivati gli episodi che ci hanno danneggiato e la partita ha preso la direzione della Juve». Reina è una furia. «Non possiamo accettare queste cose, meritiamo rispetto». La lingua batte sempre e solo lì: i rigori dati alla Juve: «Quello su Albiol era più rigore di quello che è stato dato a Cuadrado. Perché non se ne parla?» Reina non vuole che il Napoli reciti la parte di un agnello sacrificale. Chiede rispetto: «Quello che ho visto non è giusto, mi sento male, mi sento incazzato perché quello che è successo non è giusto. E quello che abbiamo subito lo hanno visto in tutta Italia Noi certamente non siamo stati perfetti e dobbiamo migliorare ancora tante cose, ma questo non cambia il mio pensiero: senza le decisioni dell’arbitri, il risultato sarebbe stato diverso». Nella notte il Napoli ha già fatto rientro a casa. «Ora arriva la Roma e vogliamo subito rialzare la testa. Sarà una grandissima partita, ma lo è stata anche quella con la Juventus. Non sarebbe finita così senza quell’arbitro e le sue decisioni…». (Il Mattino)