Notte di derby a Roma, con in gioco la finale di Coppa Italia da poter giocare proprio all’Olimpico. Da anni si giocava solo di pomeriggio per motivi di ordine pubblico. «Il derby di sera? Era ora, bisogna dare una prova di maturità. E in più le barriere saranno abbassate». La pensa così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando della semifinale di andata di Coppa Italia tra Lazio e Roma. Che non presenterà comunque il pienone all’Olimpico, sono stati venduti poco più di 20 mila biglietti. Non cala, però, l’attenzione sulla partita: saranno oltre mille gli agenti impiegati nel piano di sicurezza, scattato già ieri sera con le bonifiche dell’intera area intorno all’Olimpico. Gli steward dedicati al controllo e all’indirizzamento degli spettatori all’interno dello stadio saranno 770. «Il derby è un esame che deve superare anche l’Olimpico? Io sono sempre fiducioso, è un’occasione importante da cogliere quella messa a disposizione», sostiene il tecnico della Roma Spalletti alla vigilia di un vero tour de force tra semifinale con la Lazio, sfida Champions con il Napoli di sabato e partita di andata degli ottavi di Europa League con il Lione di giovedì prossimo. «Il derby vale triplo: per la partita, per l’accesso in finale, per ciò che significa per i tifosi. Non so come ci arriviamo, ma sappiamo come possiamo uscirne, dipende da noi. E vogliamo uscirne bene, quindi vincere. Roma favorita? Ci sono due squadre forti che si confronteranno ad armi pari». Simone Inzaghi rilancia la palla: «La Roma sta facendo cose straordinarie ed è favorita, ma io ho grandissima fiducia in me stesso, nel mio staff e soprattutto nei miei giocatori. Ho un gruppo forte e compatto, non siamo in semifinale e a 50 punti in campionato per caso. Dobbiamo cercare di fare la nostra partita sapendo che a differenza delle altre due di Coppa Italia ora bisogna ragionare nei 180′. Dovremo essere molto concentrati sapendo che tra un mese ci sarà il ritorno». Nessuna indicazione sulle formazioni da parte di entrambi i tecnici, difficile che pensino a un ampio turnover.
Corriere dello Sport