Si (ri)gioca, settantatré ore dopo ch’è finita la sfida con l’Atalanta, quella nella quale qualcuno ha vagato nell’acido lattico di una
Ma ci sono riflessioni che resistono e valutazioni che vanno presentate a se stesso: sabato pomeriggio c’è il braccio di ferro con la Roma, nel quale resta in palio l’ultima chanches per il secondo posto, e dopo altri tre giorni arriva il Real Madrid al San Paolo.
Il pericolo, concreto, è di ritrovarsi esausti, con un carico di quattro partite consecutive per un gruppo di calciatori che costituisce lo zoccolo duro del 4-3-3. E allora, la parola al campo, stamani, nella rifinitura che servirà per rimettere ordine nei pensieri sparsi, per cogliere negli sguardi di Zielinski, innanzitutto, e poi anche di Insigne, la loro condizione. Ipotesi centrale, quella in mezzo al campo: se il polacco mostra d’averne, toccherà ancora a lui, altrimenti stavolta Rog potrebbe davvero cominciarne una; ipotesi laterale, quella in
Ma queste sono – sarebbero – le ipotesi successive a ciò che vale prima del decollo, destinazione Torino: perché anche Ghoulam non si ferma dal ventinove gennaio e Hamsik s’è accomodato in panchina soltanto con lo Spezia in coppa Italia.
Ma le rivoluzioni non rientrano nella filosofia di Sarri, che ha metodi di gestione diversa e che per Juventus-Napoli vuole andare a giocarsela, con qualche certezza in più. La domanda resta spontaneamente sospesa nell’aria…
Fonte: CdS