E’ senz’altro uno dei colpi migliori del mercato azzurro, tecnica cristallina e capacità di spaccare le partite, ma il passo indietro è evidente anche di Zielinski, il polacco tutt’altro che devastante e in grande sofferenza nel corpo a corpo con Frueler. Un solo spunto di rilievo, il destro da limite fuori di poco e per il resto tanta imprecisione nei passaggi e poca lucidità nelle giocate per i compagni. Soprattutto un contributo non all’altezza della situazione in fase di non possesso, si è fatto bruciare spesso palla al piede nelle velocissime ripartenze dei centrocampisti di Gasperini. Il polacco è diventato progressivamente titolare nel ruolo di mezzala destra, soprattutto per la sua capacità di giocare con naturalezza palla al piede, nell’ultima fase costretto agli straordinari anche lui per l’infortunio di Allan. Contro l’Atalanta ha accusato in maniera evidente in termini di lucidità, un passo indietro notevole rispetto ad altre prestazioni sia in campionato che in Champions League. Con l’ingresso di Milik e poi di Pavoletti ha giocato da centrale di centrocampo con Diawara e con il 4-2-3-1 (nel finale 4-2-4) il polacco è andato ancora maggiormente in difficoltà. Ben 33 presenze, ha saltato solo una partita di campionato e una di Champions League: in totale 1867 minuti per l’ex centrocampista dell’Empoli (Il Mattino)