Sbanca Napoli con la doppietta di super Caldara restando in dieci per 27 minuti. Zona Champions a soli tre punti. Percassi: «Siamo da brividi». Squadra accolta da 3000 tifosi all’aeroporto.
L’incredibile notte del San Paolo assume i contorni del capolavoro. Tattico, fisico, motivazionale, tecnico. Tutto perfetto. Con l’ulteriore merito di non essere una partita «epica», di sofferenza. Ma, al contrario, di comando. Anche il pubblico del San Paolo, che ha imparato ad apprezzare il bel calcio, alla fine applaude. L’Atalanta gioca da grande, grandissima squadra. Si esalta negli uno contro uno con cui Gasp imposta la partita — uomo contro uomo praticamente a tutto campo —, colpisce al primo affondo con Caldara su calcio piazzato (10 nel torneo, record in Serie A), si dimostra caratterialmente d’acciaio quando rientra in campo a inizio secondo tempo senza patire minimamente il prevedibile assalto del Napoli e anzi prende in mano la partita, reagisce in modo spettacolare all’ingenua espulsione di Kessie — fin lì un mostro — andando subito a realizzare il gol del raddoppio. Ancora con Caldara. In un’azione aperta chiusa dal difensore che anticipa Milik e con un sombrero parte verso l’area avversaria (in 10 contro 11!) dove raccoglie il delicatissimo invito d’esterno di Spinazzola al termine di una delle sue innumerevoli volate. E pure la Juve gode due volte: perché una potenziale concorrente lì davanti si sfila e perché i due migliori bergamaschi sono già suoi.
Fonte: gasport