Senza enfasi: è la Storia. E può essere scritta in queste quattro giornate che Napoli vivrà immergendosi – ma sul serio – con la testa nel pallone, assaporando quest’atmosfera magica che avverte intorno.
Senza iperboli: è la Storia. E concentra in sé, da stasera a martedì 7 marzo, in questa bolla d’aria in cui non si respira altro che calcio, la corsa alla qualificazione in Champions (e chissà se pure qualcosina in più); la possibilità di ritagliarsi un posticino, attraverso una «prenotazione», nella finale di Coppa Italia; poi il braccio di ferro per quel secondo posto che da stasera può essere opzionato con un sorpasso part-time; e infine la possibilità di regalarsi l’Immortalità tentando il miracolo contro il Real Madrid.
Senza finzioni: è la Storia. Perché non c’è mai stato un momento così alto, nel Terzo Millennio e (probabilmente) in novant’anni di vita in cui si siano accavallate sfide così impetuose, istanti dalla capacità emozionale tanto prepotenti: l’Atalanta – per cominciare – rappresenta un antipasto gustosissimo, sa di nouvelle cuisine di questo campionato, e il resto è sciccheria allo stato puro, l’espressione più autorevole del nostro calcio, di quello europeo e mondiale.
Fonte: CdS