L o spazio bianco nella partita più sentita era una protesta, ma pure un monito al mondo Juve: la pace in curva allo Stadium non è più garantita come un tempo. Ma la conseguenza dello sciopero in Juve-Inter dei Viking, gruppo ultrà bianconero tra i più noti, è una nuova inchiesta dei pm di Torino: 5 denunce in procura per violenza privata aggravata. Non bastasse, Daspo di 5 anni per 4 dei denunciati e di 2 anni per la quinta persona. Quel 5 febbraio i Viking hanno lasciato vuoto il «loro» spazio per protestare contro il divieto della questura di esporre il simbolo: pagavano cori razzisti e antisemiti, ma pure saluti romani e fumogeni. Però quella sera non si sarebbe compiuta una spontanea manifestazione di dissenso: alcuni ultrà avrebbero impedito con le cattive a tifosi «normali», dotati di regolare biglietto, di occupare lo spazio. Una imposizione, insomma.
MAGLIE STRETTE
Contro l’Inter il disappunto era più generale e il messaggio traversale: dopo che «Alto Piemonte», maxi-indagine sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Torinese, ha svelato l’interesse di clan nel bagarinaggio, la Juve ha collaborato con la Digos ai tornelli. Maglie strette sui controlli, nuovo andazzo che non piace agli ultrà, non solo ai Viking. Dalla procura fanno capire che la cessione di biglietti da parte del club aiutava a calmare le acque, ma sull’onda dell’inchiesta anti-’ndrangheta certi tifosi hanno cambiato atteggiamento: senza niente in cambio, sono più inclini alle intemperanze. Ciò spiegherebbe, in parte, i fatti del 5 febbraio: almeno in 5, alle estremità dell’area da lasciare deserta, avrebbero risposto con insulti e minacce a chi voleva prendere posto. Poi, contro il Palermo, non si è ripetuto il buco bianco allo Stadium: i Viking si sono lamentati della mancata solidarietà in quella occasione. Così oggi vorrebbero di nuovo un pezzettino di Stadium deserto.
Fonte: gasport