Bellissimo editoriale dedicato a Manolo Gabbiadini da parte de The Guardian, uno dei principali quotidiani del Regno Unito. Il focus ripercorre gli episodi recenti che hanno convinto l’attaccante a lasciare il Napoli. Si comincia da quella lettera d’addio, nella quale non viene mai nominato Maurizio Sarri: da qui si va a ritroso, con il mister principale colpevole del fallimento del calciatore all’ombra del Vesuvio.
Il 4-3-3 infatti ha previsto l’utilizzo di Gabbiadini soltanto da punta centrale: dopo una stagione alle spalle di Higuain, la svolta sembravano essere i 4 gol realizzati in amichevole al Monaco. Pura illusione perché Sarri gli ha prima preferito Milik poi addirittura un falso nueve come Mertens. Nonostante ciò la media presenze-minuti-gol realizzati in maglia azzurra è ottima: lo sa lui stesso, lo sa De Laurentiis che lo ama, lo sapevano tutte le concorrenti del Southampton. Non è una bestemmia dunque etichettare la spesa netta di 20 milioni, 42.5 al lordo, come un affare.
Nelle scorse partite, in Premier League ed in Serie A, Gabbiadini ha sempre segnato. Claude Puel lo utilizzerà al fianco o in coppia con Charlie Austin, dandogli la possibilità di svariare su tutto il fronte d’attacco e cercarsi diverse soluzioni, da dentro e fuori area. Il potenziale c’è, va solo allenato e messo in pratica.