Ha convinto cioè presto e bene, con quelle 32 presenze fatte di sostanza e qualità, con quei 5 gol (4 in campionato ed 1 in Coppa Italia) e 6 assist totalizzati in questi primi sei mesi. Anzi, in meno di tre mesi, poiché il meglio l’ha dato dai primi di dicembre in poi. A partire da quel Napoli-Inter (dopo la panchina col Sassuolo, unico match saltato interamente in campionato) in cui fece il fenomeno, siglando la prima delle tre reti, mandando in gol capitan Hamsik, ed in tilt gli avversari. Il match coi nerazzurri a far da stura, dopo di che sono arrivati gol ed assist a grappoli. Il tutto racchiuso in poco meno di tre mesi. Un trimestre da premiare col massimo dei voti: Zielinski ha confermato d’essere un fior di professionista che riesce sempre ad anteporre i fatti alle parole. Non è che sia caratterialmente troppo ciarliero, potrebbe sembrare sin troppo timido, ma in campo riesce a trasformarsi letteralmente. A raggiungere livelli altissimi di concentrazione e determinazione, abbinando il tutto ad un’eccellente visione di gioco e rapidità negli inserimenti. Insomma, un uomo fondamentale per Sarri, che ha ritenuto opportuno riproporlo anche e soprattutto negli impegni più delicati. Come di recente contro il Real Madrid, ma anche nel quarto di Coppa Italia con la Fiorentina.
E’ venuto dunque a mancare improvvisamente uno dei principali ballottaggi della stagione (Zielinski aveva giocato di più in campionato e Coppa Italia, mentre Allan è stato impiegato in misura maggiore in Champions), anche perché con Marko Rog, a questo punto presumibile alter ego del polacco, per ora non ci sarà corsa. Almeno per una ventina di giorni (forse sino a Napoli-Crotone compreso) sarà lui la certezza, assieme ad Hamsik, nel trittico di centrocampo.
Fonte: CdS